I professionisti titolari di Partita Iva che hanno accumulato troppi debiti possono aggrapparsi ad una soluzione che li aiuterà ad uscire dalla crisi. Scopriamo qual è.
Un contratto con uno o più creditori può fare da garanzia e assicurare la continuità professionale. Vediamo come un professionista può uscire da una situazione di debiti.
La pandemia ha creato grosse problematiche economiche tra i professionisti. Tanti titolari di partita IVA si sono ritrovati senza lavoro retribuito per diversi mesi o hanno risentito notevolmente del lungo periodo di limitazioni. La conseguenza più frequente è un accumulo di debiti con un grande squilibrio tra situazione patrimoniale o reddituale-finanziaria. Eppure un modo per evitare insolvenze e profonda crisi esiste e permette sia di valutare le circostanze sia di conoscere le possibilità di risanamento.
I professionisti con partita IVA e debiti possono accedere ad alcune misure di sostegno che si presentano sotto forma premiale di carattere fiscale o, per meglio dire, di una rete volta a proteggere il patrimonio. L’obiettivo di uscire dalla crisi senza perdere i propri beni può, dunque, essere raggiunto grazie ad alcuni importanti aiuti da richiedere.
Un primo strumento è il test di autovalutazione presente nel portale creato dalla Camera di Commercio. Il professionista con debiti può optare per la procedura di composizione negoziata presentando l’istanza per la composizione negoziata. Attraverso la piattaforma potrà nominare un esperto e presentare la documentazione che include i bilanci degli ultimi tre esercizi, le dichiarazioni dei redditi, l’IVA, la situazione patrimoniale e finanziaria aggiornata. Inoltre, sarà necessario fornire la lista dei creditori, dei crediti e mostrare la situazione debitoria nel suo complesso.
L’istanza sarà trasmessa dal segretario generale della Camera di Commercio alla commissione di riferimento della Camera di Commercio in due giorni lavorativi. La nomina dell’esperto da parte della commissione dovrà avvenire in massimo cinque giorni lavorativi e la scelta verrà compiuta visionando la lista della CdC (possono iscriversi avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti con esperienza e iscritti all’albo da almeno cinque anni). A questo punto, l’esperto valuterà le proprie competenze idonee, i requisiti di indipendenza e la disponibilità di tempo e procederà con l’accettazione o il rifiuto della richiesta. La risposta al professionista con Partita IVA e debiti dovrà essere data entro due giorni. In caso di rifiuto, la Commissione incaricherà un altro esperto.
L’esperto incaricato dalla Commissione dovrà consultare la documentazione dell’imprenditore e presentare le prospettive di risanamento. Prenderà come riferimento anche le risposte date al test di autovalutazione per capire se il risanamento è possibile. In base alla stima delle risorse realizzabili si giungerà ad una conclusione positiva che porterà ad un accordo tra creditore, debitore e esperto oppure ad una conclusione negativa con chiusura dell’istanza e individuazione di strade alternative per uscire dalla crisi.
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