Le mosse anti-rincari, spesso, partono dalla nostra sagacia. Alcuni piccoli accorgimenti possono farci risparmiare corrente (e quindi soldi).
Non è un concetto sconosciuto ma, di questi tempi, il risparmio è diventato essenziale per riuscire a tenere la barra dritta. E questo vale in ogni contesto, dalla spesa al consumo domestico.
E non è difficile immaginare il motivo. I costi dell’energia sono lievitati negli ultimi 3-4 mesi, costringendo i cittadini a rivedere le proprie strategie di utilizzo si degli accessori che degli elettrodomestici più importanti. Qualcosa a cui, probabilmente, fino a un paio d’anni fa prestava attenzione solo una parte delle famiglie italiane. Ora riuscire a preservare il proprio portafogli diventa una questione vitale. Il rincaro sui costi dell’energia è arrivato in un momento storico di forte sofferenza economica e ritrovarsi a pagare un 15% in più sulle bollette del gas o altre percentuali analoghe (in modo proporzionale) sulla corrente elettrica significa affrontare delle difficoltà che, al netto di qualche bonus, per molti contribuenti potrebbero apparire estreme.
Per questo, oltre che affidarsi a determinate agevolazioni, c’è bisogno di gestire al meglio il ricorso alle utenze, cercando di risparmiare in modo mirato attraverso dei semplici accorgimenti che, però, potrebbero far bene al nostro portafogli. A volte, infatti, non si presta attenzione ai piccoli gesti. Eppure, spesso, sono proprio questi a fare la differenza, specie quando si tratta di corrente. Staccare una presa, spegnere un pulsante o semplicemente verificare che determinati dispositivi non siano attivi… Tutti accorgimenti che consentono, alla fine del mese, di ritrovarsi con una bolletta più leggera.
Ne abbiamo parlato a più riprese. L’aumento del costo dell’energia pesa come un macigno sulle spalle delle famiglie italiane, già alle prese con gli effetti della pandemia. Uno dei problemi si registra anche nell’utilizzo di alcuni strumenti basati sulle fonti rinnovabili, come i pannelli solari, usati ma solo in un numero limitato di situazioni. Per il resto, bisogna affidarsi alla logica e al buonsenso, specie ora che le strategie di ammortizzamento dei costi non sono supportate da interventi diretti, se non in parte. Quindi, per risparmiare sul gas ad esempio, sarebbe consigliabile che i termosifoni non superino i 19 o i 20 gradi. Eventuali eccedenze, si tradurrebbero in aumenti fra il 5% e il 10% sulla bolletta.
Per la corrente elettrica, la logica del risparmio è anche più necessaria. Alcuni apparecchi, ad esempio, sono perennemente attaccati alla presa e, anche se non risultano accesi, il consumo non si arresta. Un consumo lento, certo, ma comunque rilevante al fine del calcolo finale. Il modem, ad esempio, apporta un consumo annuale pari a 20 euro. Difficile possa essere staccato ma, se non utilizzato, sarebbe consigliabile staccarlo per dimezzare letteralmente il suo consumo latente. Stesso discorso per eventuali dispositivi di amplificazione, come gli altoparlanti Bluetooth. Una presa continuamente attaccata equivale a una ricarica continua della batteria, con costi variabili a seconda della potenza. Un consumo passivo che, oltre a non far bene alla batteria, non è buono nemmeno per le nostre tasche.
Discorso simile per i caricabatterie degli smartphone che, se attaccati alla corrente, consumano anche se non collegati direttamente al dispositivo. Anche la stampante produce un consumo latente, anche se non attiva. Lasciare la spina staccata dalla presa farebbe risparmiare qualche euro che, cumulato agli altri dispositivi, a fine mese (o anno) potrebbe avere il suo peso specifico. Occhio anche alle multiprese, la classica “ciabatta”: collegare vari dispositivi a essa può essere conveniente poiché, una volta spenta, si spegnerebbe anche qualunque cosa attaccata.
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