Tra le tante spese obbligate, la tassa sul Conto Corrente è una di quelle che piace di meno. Si somma poi a tante altre imposte che alla fine dell’anno pesano.
Avere un conto corrente è oggi praticamente “obbligatorio”. Che si abbia uno stipendio fisso, che si ricevano bonifici per collaborazioni occasionali, ma anche se i genitori aiutano i figli all’Università.
Un conto corrente è persino indispensabile per attivare abbonamenti telefonici. E ovviamente molto comodo per pagare le bollette delle utenze domestiche. Al conto corrente viene spesso abbinata una carta di credito e la connessione ad una App, così da permettere quasi qualsiasi tipo di transazione finanziaria in pochi clic. Ma tutto questo, ovviamente ha un costo.
Ogni banca applica le sue “tariffe”, e fortunatamente un utente ha la possibilità di scegliere quale istituto di credito è più affine alle sue esigenze. Non mancano offerte per i più giovani o più anziani – come ad esempio il BancoPosta – e conti completamente virtuali che promuovono soluzioni davvero appetibili per chiunque. Ci sono però dei costi obbligati cui nessuno può sottrarsi. Uno di questi è la tassa sul Conto corrente. Ma esiste un modo per non pagarla? La risposta è fortunatamente affermativa. Ecco quando è possibile evitare di sborsare soldi (anche) per questo onere.
Innanzitutto andiamo ad individuare cos’è questa tassa. Non stiamo parlando di costi di tenuta conto. Citiamo invece l’Imposta di Bollo sul conto corrente. Questa imposizione viene applicata a prescindere da quanto denaro sia depositato sul conto e viene addebitata sullo stesso ogni anno, una tantum. Si tratta di un esborso da circa 35€ all’anno per i privati e di circa 100€ per soggetti giuridici di altra natura.
Questa somma, poi, va ad aggiungersi a quella dovuta in caso di interessi maturati sul deposito. In pratica viene applicata una ritenuta fiscale del 26% sul totale dei guadagni maturati avendo lasciato i liquidi sul conto. Se poi una persona ha più conti correnti nella stessa banca, viene calcolata la somma del denaro in attivo, e di conseguenza si rischia di ricevere a fine anno una bella e corposa “mazzata”.
Fortunatamente, un modo per “eludere” questa fastidiosa tassa c’è. La legge, per tutelare le persone che hanno un conto corrente attivo ma non sono abbienti, ha emesso delle precise disposizioni. In pratica, chi alla fine dell’anno ha registrato una Giacenza Media al di sotto dei 5.000€ non deve pagare l’imposta.
Ricordiamo che giacenza media non significa il saldo di fine anno, ma come specifica l’Agenzia delle Entrate: “Per giacenza media annua si intende l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato ad un anno. Il calcolo della giacenza media annua si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto risulta attivo. Per giacenze giornaliere si intendono i saldi giornalieri per valuta.”
Di conseguenza, chi sa di rischiare di dover pagare l’Imposta di Bollo, può seguire questo “trucchetto”. Creare diversi conti correnti, e ovviamente in banche diverse, per far figurare alla fine dell’anno una giacenza media inferiore ai 5.000€. Il rovescio della medaglia potrebbe essere rappresentato dalla somma dei costi di gestione di ogni singolo conto corrente posseduto. Ma, come accennato poco sopra, esistono delle proposte molto economiche se non addirittura gratuite. Vale la pena, dunque, armarsi di calcolatrice e scoprire qual è la mossa vincente.
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