Chi pensava nel 2012 di averla scampata, forse non sa che la fine del mondo potrebbe arrivare proprio quest’anno. Ecco cosa è stato scoperto.
Forse è proprio vero che “al peggio non v’è mai fine”, come recita un detto. Da due anni a questa parte si sprecano le battute ironiche su quale disgrazia sarà la successiva alla pandemia: invasione di cavallette (c’è stata comunque in Sardegna a maggio 2021 n.d.r) oppure l’arrivo degli alieni? La Terza Guerra Mondiale? Purtroppo il conflitto russo ci ricorda che i tempi di guerra tornano ciclicamente. Cosa manca dunque all’elenco? Ebbene, manca solamente la fine del mondo. Qualcuno, però, sembra che l’abbia prevista da tempo. Stiamo parlando dell’antica profezia dei Maya, una teoria che nel 2012 suscitò ampia preoccupazione.
Ma non avevano predetto la fine del mondo per quell’anno? Ormai è passata, viene da dire. In realtà una scoperta recente potrebbe ribaltare tutto. Ecco cosa hanno scoperto alcuni studiosi specializzati in linguaggio antico dell’America Latina.
Oggi siamo abituati a scrivere per lo più su tastiera, e grazie ai comodi correttori ortografici ci viene segnalato immediatamente quando commettiamo errori di battitura. E nonostante gli strumenti digitali e l’occhio attento, capitano comunque quelli che in gergo vengono definiti “refusi”. Uno spazio mancante tra due parole, una virgola troppo distanziata, un apostrofo messo al posto di un accento… sono tutte cose considerate “normali”. Errare è umano e anche le macchine fanno fatica a correggerli tutti.
Fa strano, dunque, pensare agli antichi, che non avevano i mezzi moderni come i nostri, e che dovevano prestare ancora più attenzione quando incidevano le parole nella pietra. Pur con tutte le cautele, però, anche loro potevano sbagliare. E sembra proprio che nel calendario Maya che prevede la fine del mondo vi sia un errore di battitura.
È ciò che sostengono alcuni studiosi di lingua antica. Secondo la nuova interpretazione la data della fine del mondo non voleva essere il 21 dicembre del 2012: In realtà i Maya l’avrebbero individuata proprio nell’anno in corso, il 2022. Ma hanno sbagliato a scriverlo. Più precisamente, secondo il calendario Maya “corretto”, la vita sulla Terra – o la fine della razza umana – sparirà in un periodo compreso tra il 21 giugno e il 31 dicembre 2022.
Che ci si creda o no, fa un po’ impressione pensare di averla scampata una volta, e che a causa di un errore di battitura i Maya ci hanno “fregati”. Conviene prendere la notizia per quel che è, e non aggiungere altra preoccupazione agli eventi che già stanno rendendo la vita quotidiana abbastanza “pesante”. Va detto che alcune persone, più sensibili, timorose o ingenue, potrebbero davvero credere alla profezia. Già nel 2012 ci fu un “boom” di acquisti compulsivi di generi alimentari e beni per la sopravvivenza. Vennero costruiti tantissimi “bunker” sotterranei da chi, ovviamente, aveva risorse e spazio per farlo. La paura può portare a prendere decisioni “illogiche”. O forse no? Non ci resta che aspettare il 21 giugno, se non altro per vedere la fine del Green Pass. Sperando che non venga richiesto anche per proteggersi dalla fine del mondo.
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