I bonus destinati alle donne lavoratrici con figli a carico sono stati rinnovati dal governo anche per il 2022. Vediamo nel dettaglio quali sono.
Molti bonus che negli anni lo stato italiano ha deciso di destinare alle lavoratrici donne, sono stati confermati anche per il 2022.
Le agevolazioni disponibili anche per quest’anno sono le seguenti: assegno dal comune per la maternità, pensione anticipate per le donne lavoratrici che non hanno figli a carico, agevolazioni per la pensione anticipata per le lavoratrici con figli a carico, maternità obbligatoria e facoltativa e bonus figli disabili 2022.
Il bonus per figli disabili destinato alle donne lavoratrici è forse uno dei meno conosciuti. In primo luogo si tratta di un contributo destinato alla madri disoccupate e monoreddito. Queste devono dimostrare che il figlio a carico abbia una disabilità riconosciuta dallo stato superiore al 60 per cento. L’agevolazione consente di avere a disposizione una cifra di 150 euro.
La somma raddoppia se i figli sono due. Può comunque raggiungere un massimo di 500 euro come limite nel caso i figli disabili fossero più di due nel nucleo familiare.
Le donne lavoratrici con figli hanno poi l’opportunità di richiedere un contributo economico al proprio comune di residenza. Si tratta di una misura pensata per le madri che non hanno ancora maturato abbastanza contributi previdenziali. È l’Inps che si occupa di erogare questo bonus. Per quanto riguarda i requisiti, l’agevolazione spetta soltanto alle donne single.
E questo significa che il nucleo familiare per presentare domanda può essere composto solo da madre e figlio. Inoltre, al momento della presentazione della richiesta, il reddito Isee non può essere superiore a quello dichiarato al momento della nascita del bambino. In ultimo, per accedere all’assegno è necessario presentare domande entro sei mesi dalla nascita del figlio.
Come funziona invece la maternità obbligatoria? È bene precisare in primo luogo che a questa misura hanno diritto tutte le donne lavoratrici con figli. Prevede un periodo di assenza dal lavoro retribuita per prendersi cura del figlio a carico. Il periodo massimo di astensione dal lavoro previsto è di cinque mesi. La donna lavoratrice con figlio a carico che presenta richiesta e soddisfa i requisiti, ha diritto all’80 per cento della retribuzione che andrà a carico dell’Inps.
Vi è inoltre anche il diritto di poter chiedere un part time alla propria azienda, subito dopo la fine del congedo di maternità. Per quanto invece riguardo l’importo che dovrà anticipare il datore di lavoro, questo verrà a posto successivamente a conguaglio dall’Inps. È inoltre possibile allungare il periodo di assenza giustificato dalla maternità obbligatoria.
Si può infatti successivamente presentare richiesta per la maternità facoltativa. la domanda per questa ulteriore agevolazione deve però essere presentata almeno quindici giorni prima. In questo caso però, la donna lavoratrice non avrà diritto a percepire le stesse somme previste dalla maternità obbligatoria. Questo nuovo periodo di assenza dal lavoro può essere esteso per un massimo di dieci mesi.
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