La pensione di reversibilità è una prestazione riconosciuta ai superstiti quando muore il pensionato o il lavoratore.
Infatti, si parla di pensione diretta o indiretta e non spetta a tutti gli eredi, ma segue un preciso ordine di parentela.
Una Lettrice in merito alla pensione di reversibilità, pone il seguente quesito: “Buongiorno, sono una dipendente pubblica vivo con suocera allettata con pensione e accompagnamento. Sono disabile 75% con patologia rara, grave e legge 104 e comma 3, al momento c’ è un peggioramento della patologia, e farò accertamenti ed eventuale domanda di peggioramento. Chiedo: posso fare domanda della reversibilità di mia suocera un domani (spero il più tardi possibile)? Anche nel caso mi danno 100%? Grazie“.
La pensione di reversibilità non spetta a tutti ma ai superstiti che si configurano nel:
a) coniuge anche se separato;
b) conviventi dell’unione civile;
c) figli di minori età;
d) figli maggiorenni tra i 21 e 26 anni se studenti, iscritti a corsi universitari a carico fiscalmente al momento del decesso del genitore;
e) figli disabili purché al momento del decesso siano a carico del genitore al momento del decesso;
f) in assenza del coniuge o dei figli, possono ricevere la quota di reversibilità i genitori, nipoti, fratelli e sorelle.
La Legge numero 903 del 1965 all’articolo 22, impone il requisito della vivenza a carico per tutti i soggetti beneficiari. Sono esclusi il coniuge e i figli minorenni, considerati a priori a carico del defunto.
La pensione di reversibilità non spetta a tutti i parenti, e anche se dovesse essere riconosciuta è erogata in modo ridotto. Ad esempio, non spetta al convivente di fatto. Anche se l’INPS recente ha cambiato rotta su alcune misure “Congedo di 2 anni e permessi legge 104, dietrofront INPS: anche per suoceri e cognati“, sulla pensione di reversibilità nulla è cambiato.
Pertanto, coniuge e figli fino a 21 o 26 anni (se ci sono le condizioni) concorrono al diritto alla prestazione pensionistica in esame, mentre i restanti soggetti beneficiari subentrano nel caso di assenza dei sopra citati familiari o, qualora presenti, nel caso in cui non abbiano diritto alla pensione di reversibilità.
Inoltre, in mancanza di coniuge e figli, il trattamento previdenziale, spetta ai genitori del defunto, che al momento della morte di quest’ultimo, abbiano compiuto 65 anni, e non siano titolari di altre forme pensionistiche indirette o dirette. Inoltre, risultino a carico del soggetto deceduto.
Nel caso esposto la pensione di reversibilità in mancanza del coniuge spetta al figlio, se rispetta i requisiti richiesti dalla prestazione.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, inviala alla mail: esperto.informazioneoggi@gmail.com
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