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Economia

Panico su WhatsApp, inizia la corsa ai supermercati: cosa sta succedendo

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In Sardegna, un messaggio su WhatsApp è diventato virale e mandato nel panico le persone. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.  

C’è un messaggio che circola in Sardegna da alcune ore, e che in poco tempo ha fatto il giro del web.

Pixabay

Una comunicazione che risulta un miscuglio tra italiano e sardo. In questa, un uomo che si dichiara autotrasportatore ha lanciato un allarme che ci ha messo pochissimo a diventare virale. 

Sardegna, cosa dice il messaggio WhatsApp che sta facendo il giro del web

Nel messaggio si invita tutta la popolazione sarda a fare scorta di acqua e di generi alimentari. Il motivo? Un nuovo sciopero degli autotrasportatori che dovrebbe iniziare a partire dalla giornata di lunedì. Nel messaggio l’uomo spiega infatti che “da lunedì c’è sciopero dei trasportatori, fatevi scorta di roba da mangiare e acqua perchè per 15 giorni noi stiamo fermi. Non noi Frongia, noi tutta la Sardegna”. Di qui l’invito a tutte le persone a prepararsi e non farsi trovare impreparati.

Un messaggio che ci ha messo pochissimo a diventare virale e mandare nel panico tantissimi sardi. Molti di loro hanno già iniziato la loro corsa ai supermercati. Con l’obiettivo naturalmente di accaparrarsi adesso acqua e beni alimentari di prima necessità per evitare il peggio qualora l’allerta lanciato dall’autotrasportatore si dimostri reale.  

Sardegna, le dichiarazioni del segretario della Filt Cgil

Non è chiaro ancora al momento quanto ci sia di vero in questa notizia.In proposito, si è espresso il segretario della Filt Cgil Arnaldo Boeddu. L’uomo ha spiegato che se fosse davvero così, si tratterebbe di qualcosa di illegale, e molto grave nei confronti della popolazione: “Si tratta di un messaggio di un lavoratore disperato che sta annunciando qualcosa di illegale. Vietare i beni di prima necessità è un reato, non è possibile privare la popolazione dei beni primari”.

Di sicuro, un segnale in tal senso in Sardegna c’è. In queste ore infatti, è in corso una riunione nel paese di Tramatza a cui sono presenti circa trecento autotrasportatori. Si discute di come affrontare un caro benzina che sta diventando rapidamente una vera e propria tragedia sociale per tantissime categorie di lavoratori. I prezzi non smettono di salire, e quanto sta accadendo in Ucraina, rischia di far precipitare in modo definitivo la situazione. 

L’aumento del prezzo della benzina e del gasolio si fermerà?

La situazione è difficile ed è lo stesso Boeddu a confermalo ai giornalisti, spiegando che si tratta di un problema che riguarda tutti. L’uomo però ha subito dopo precisato che “come Filt Cgil non siamo stati contattati da nessun lavoratore. Siamo d’accordo che si debba protestare contro gli aumenti, ma bisogna assolutamente trovare altri modi”. La speranza dunque è che questa folle corsa ai prezzi possa fermarsi a un certo punto. Basti solo pensare come negli ultimi giorni la soglia dei due euro a litro sia stata superata a tempi record un po ‘ovunque.

Un segnale molto preoccupante, perché solitamente questi aumenti coinvolgono soltanto le aree di servizio stradali. Quelle cioè notoriamente più care dove acquistare carburante. Invece adesso questi aumenti si stanno spargendo a macchio d’olio un po’ ovunque, anche nei piccoli comuni. Fa ancora più clamore poi, che in queste ore il prezzo del gasolio abbia addirittura superato quello della benzina. 

Perchè i distributori di benzina no logo stanno diventando fondamentali

E questa è probabilmente una conseguenza del recente embargo economico che gli Stati Uniti hanno lanciato alla Russia, come reazione all’invasione dell’Ucraina. Il balzo è stato infatti di circa dieci centesimi a litro per il gasolio e potrebbe aumentare ancora. Come possono i consumatori reagire a una situazione così drammatica? Per il momento di soluzioni facili non esistono.

Ma mai come in questo momento storico i distributori di benzina, conosciuti con il nome di “no logo”, diventano fondamentali. Si tratta di distributori indipendenti, senza marchio, che non proprietà delle grandi compagnie. Questi da sempre riescono a proporre ai consumatori nei loro punti di acquisto, un prezzo del carburante più basso del normale.

Molti cittadini sono diffidenti, vista la differenza di prezzo. Ma su questo non c’è realtà bisogno di temere nulla. Il prezzo è più basso, semplicemente perchè non si sostengono ad esempio gli alti costi di marketing dei grandi distributori.

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