Rinnovato il Contratto Nazionale Lavoro per un particolare settore. Previsti aumenti di retribuzione e operazioni di formazione e sicurezza.
I sindacati hanno raggiunto l’intesa per gli anni 2022- 2024 relativa al rinnovo del contratto dell’Edilizia. Il documento, firmato lo scorso 3 marzo, contempla numerose misure in tema di aumenti in busta paga, intensificazione degli strumenti dediti alla formazione del personale dei cantieri e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ampiamente soddisfatto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha dichiarato: “Il rinnovo del CCN è un’ottima notizia, non solo perché, rafforzando il ruolo della contrattazione, risponde alle esigenze di oltre un milione di lavoratori, ma anche perché si punta alla qualità del lavoro come strumento di crescita dell’intero Paese”.
Ecco le novità previste dal testo dell’accordo, che dovrà essere ispezionato dai lavoratori del settore edilizio.
Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale dell’Edilizia, valido fino al 30 giugno 2024, sancisce vari aumenti nella busta paga dei lavoratori. Vi sarà, innanzitutto, un incremento di 92 euro per l’operaio comune, somministrato in due quote:
Per le qualifiche superiori sono previsti, invece, aumenti maggiori;
Il Contratto Collettivo Edilizia contiene indicazioni relative alle misure per contrastare il cd. sotto inquadramento professionale. Agli operai comuni e agli operai qualificati, è previsto, infatti, il diritto di acquisire l’inquadramento maggiore. In che modo? Prendendo parte ad appositi corsi di formazione professionale e tramite i requisiti di anzianità minima aziendale e di settore.
Una delle novità principali riguarda, senza dubbio, il settore giovanile. Per la prima volta, infatti, è stato previsto il “Premio di Ingresso nel Settore”, pari a 100 euro, ai ragazzi di età inferiore ai 29 anni che abbiano un’esperienza pregressa di almeno 12 mesi all’interno dell’azienda.
Importanti rafforzamenti anche nell’ambito della formazione degli addetti ai cantieri e della sicurezza sul luogo di lavoro.
Il documento ha introdotto il Catalogo Formativo Nazionale delle Scuole Edili e degli Enti Unificati, sovvenzionato da un’aliquota contributiva dello 0,20%. La presenza ai corsi permetterà il raggiungimento della qualifica professionale richiesta, riconosciuta attraverso un’apposita Carta d’Identità professionale edile o Cipe.
È, poi, prevista, in ogni impresa, la formazione di un’anagrafe dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls).
Per quanto riguarda la sicurezza, è stata rafforzata la disciplina della cd. formazione di richiamo, da effettuarsi ogni 3 anni, per tutti i lavoratori (e non più ogni 5).
I cambiamenti, invece, riguardano:
1) l’introduzione di una formazione obbligatoria di 16 ore per i tecnici per lavorano per la prima volta nei cantieri;
2) la previsione di un Piano Nazionale per la sorveglianza sanitaria, con lo scopo di intensificare la prevenzione dalle malattie professionali e dagli infortuni sul lavoro. Per aiutare le piccole imprese incapaci di assicurare la realizzazione di tali obiettivi, sono stati istituiti degli enti bilaterali;
3) la creazione del Patto di Cantiere che, tramite l’iscrizione nelle Casse edili delle imprese, dovrà controllare la congruità tra i lavori svolti ed il contratto applicato. In questo modi si potranno offrire corsi di formazione sulla sicurezza, a prezzi vantaggiosi, anche alle imprese con contratti di lavoro diversi, che prestano attività nello stesso cantiere;
4) potenziamento della contrattazione di anticipo, attraverso la quale è possibile rispondere alle varie esigenze che nascono nei luoghi di lavoro.
In relazione agli orari di lavoro, infine, il Contratto Collettivo ha attuato la normativa delle intese stipulate tra sindacati e Governo: per le attività a ciclo continuo, prevista l’obbligatorietà di 4 squadre, con turni di massimo 8 ore.
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