Negli ultimi giorni cresce l’allarme bollette del gas. I riscaldamenti dei condomini potrebbero vedere una riduzione negli orari di erogazione. Ecco cosa sta succedendo in Italia.
L’allarme gira tra le case degli italiani, ma anche e soprattutto nelle Amministrazioni Comunali, e più su, nelle stanze di Palazzo.
La crisi energetica sembra non accennare a fermarsi, anzi, sembra che siamo solamente all’inizio. Ma davvero siamo arrivati al punto di dover “razionare” il riscaldamento? Ecco il punto della situazione.
I primi di marzo, quando ancora la situazione non era ai livelli attuali, il Premier Draghi in un intervento dichiarò progetti piuttosto “sconcertanti”. Cominciò a “fare capolino” il tema del razionamento energetico. Ecco le sue parole: “… Il Governo è comunque al lavoro per affrontare tutte le misure necessarie nel gestire al meglio una possibile crisi energetica. Ci auguriamo che questi piani non siano necessari, ma non possiamo farci trovare impreparati. Le misure di emergenza includono una maggiore flessibilità dei consumi di gas, sospensione del settore industriale, e regole sui consumi di gas nel sistema termoelettrico, dove pure esistono misure di riduzione del carico. Il governo è al lavoro inoltre per aumentare le forniture alternative.”
Dopo nemmeno due settimane da questo discorso, i Sindaci delle città italiane chiedono “con forza” di ridurre i consumi, direttamente ai cittadini. Seppur in dirittura d’arrivo delle temperature più miti, in questi giorni le minime sono vicine allo zero, in ogni parte d’Italia. Pensare di spegnere il riscaldamento, soprattutto in abitazioni dove ci sono bambini e anziani, sembra un enorme sacrificio da chiedere alle famiglie. Che già , tra le altre cose, stanno agendo singolarmente per ridurre al minimo i consumi, se non altro per risparmiare in bolletta.
In varie parti d’Italia si fa sempre più strada l’ipotesi di razionamento del gas. Nella Capitale, Roberto Gualtieri, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, si sono confrontati con altri membri dell’unità di crisi. Ecco cosa è emerso dalle parole di Zingaretti: “Il razionamento energetico è una misura che condivido, ancora nessuna decisione è stata presa ma si può agire individualmente: tutti i cittadini che vogliono dare una mano, anche al popolo ucraino, possono autonomamente cominciare a consumare meno energia. Dallo spegnere prima il riscaldamento a tutta una serie di misure che si possono prendere individualmente. Può sembrare banale ma è utile.”
La parola “razionamento”, dunque, non è un’esagerazione. Compare nelle dichiarazioni ufficiali, e da svariate parti e contesti.
“Intendiamo incrementare il gas naturale liquefatto importato da altre rotte, come gli Stati uniti. Il presidente americano Biden ha offerto la sua disponibilità a sostenere gli alleati con maggiori rifornimenti, e voglio ringraziarlo per questo. Tuttavia, la nostra capacità di utilizzo è limitata dal numero ridotto dei gassificatori che sono in funzione oggi. Per il futuro è quanto mai opportuna una riflessione anche su queste infrastrutture.”
Ma il presente, intanto, è davvero molto buio. E anche freddo.
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