Guerra Ucraina, l’ipotesi di un razionamento di energia e beni spaventa i cittadini. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
La guerra in Ucraina sta iniziando a presentare il suo conto anche nel nostro paese. La situazione in Italia era già difficile dal punto di vista economico, sia per l’emergenza sanitaria, ma anche per i recenti rincari energetici.
E l’inizio del conflitto rischia adesso di creare una vera e propria crisi alimentare all’interno del vecchio continente. Un aspetto che è stato ribadito nella giornata di ieri anche dal premier Mario Draghi in conferenza stampa.
Evitando allarmismi, il Presidente del Consiglio ha comunque rimarcato le criticità che esistono per la nostra nazione come conseguenza diretta della guerra. Un tema su cui è intervenuto anche il governatore della banca d’Italia Ignazio Visco. L’uomo ha in primo luogo spiegato come, se la carenza di gas continua a persistere, i prezzi non smetteranno di salire.
E a quel punto sarà inevitabile ragionare su possibili razionamento del gas e dell’elettricità. Un argomento di cui in realtà si è discusso molto nelle ultime settimane. C’è stato ad esempio il sindaco di Bari Decaro, che ha proposto di ridurre il livello di illuminazione nei comuni. Così come al Mise si continua a discutere della possibilità di mettere un freno all’export per iniziare a incamerare risorse in caso di vera crisi.
Ma in cosa consisterebbe questo razionamento che inizia a farsi strada nella testa del governo? Significherebbe non essere più liberi di utilizzare le risorse energetiche come lo siamo stati sino ad adesso.
Anche se delle soluzioni simili, come i riscaldamenti centralizzati che funziona solo in alcune fasce orarie, erano già stati presi in passato. Certo, se diventasse uno standard da applicare su tutto territorio, ci sarebbero delle conseguenze che al momento sono imprevedibili.
Mai la popolazione italiana si era trovata in questa situazione. La nostra cultura del consumo energetico semplicemente non esiste, e insomma non siamo stati abituati a gestire gli sprechi e razionare le risorse. Eppure, questa è una conseguenza che la Guerra in Ucraina iniziata settimane fa porta con sé.
A spaventare è soprattutto l’ipotesi che questo possa accadere in inverno, quando i consumi aumentano per via del freddo. Razionare in questo senso, potrebbe significare nei fatti limitare la possibilità alle persone di riscaldarsi. Di sicuro qualche segnale inquietante esiste in merito. Alcuni supermercati al Nord hanno davvero iniziato a razionare alcune quantità di cibo che è possibile comprare.
È accaduto già alla Coop di Firenze dove era possibile acquistare alimenti come olio e farina per un massimo di quattro unità. Una soluzione che però, doveroso precisare, è nata in seguito alla cura di scaffali di alcuni cittadini e non a una vera carenza di risorse.
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