I lavoratori con invalidità e legge 104 possono accedere alla pensione anticipata in vari modi. Analizziamo tutte le opzioni.
Un lavoratore, in caso di sopraggiunta infermità, può essere dispensato dal lavoro e richiedere la pensione di inabilità assoluta o permanente.
Agli Esperti di InformazioneOggi, una Lettrice pone il seguente quesito: “Buongiorno, ho 58 anni ad aprile e 35 anni di contribuzione mista (privato e pubblico impiego) come infermiera. Sono in possesso della legge 104 personale per grave patologia oncologica e invalidità al 75%. C’è una possibilità di anticipare la pensione? Grazie”
Prendendo spunto da questo quesito, si può dire che le possibilità per richiedere la pensione anticipata sono varie e tutte con requisiti diversi tra loro.
Per chi si trova in condizioni di malattia, la prima opzione potrebbe essere l’Ape sociale, trattamento pensionistico a carico dello Stato. Tale misura consente di andare in pensione prima che maturino i requisiti per il trattamento di vecchiaia. Si tratta di un’indennità anticipata che il lavoratore riceve fino al compimento di 67 anni (età per la pensione e requisito valido fino al 31 dicembre 2022). Può essere richiesto a partire dai 63 anni di età e con 30 anni di contributi.
Le donne con figli possono ottenere l’Ape sociale con una riduzione dei contributi, pari ad un anno per ogni figlio, per massimo di due anni. Quindi possono chiedere un pensionamento con 28 anni di contributi.
L’Ape sociale richiede anche un ulteriore requisito: un’invalidità civile almeno pari al 74%. Tale invalidità deve essere accertata da una commissione medica.
Infine, secondo specifici requisiti, questa misura di prepensionamento può essere richiesta anche dai disoccupati di lungo corso, dai familiari che hanno in cura il disabile e dagli addetti ai lavori gravosi.
Una altra tipologia di pensionamento anticipato si può ottenere con il riconoscimento dell’invalidità civile pari al 74% e con 41 anni di contributi, se lavoratrice oppure 42 anni e dieci mesi, se lavoratore. Si tratta della cosiddetta Quota 41 che necessita, però, di ulteriori requisiti:
1) 12 mesi di contributi effettivi prima del compimento dei 19 anni;
2) iscrizione alla previdenza obbligatoria prima del 1996.
Maturati i requisiti bisogna attendere una finestra, ovvero un periodo di tempo, pari a tre mesi per ottenere questa pensione.
Alla pensione anticipata precoci possono accedere i lavoratori che beneficiano dell’Ape sociale, ma anche coloro che svolgono lavori usuranti e notturni.
I lavoratori che hanno un’invalidità totale possono richiedere, in base alle condizioni e alla categoria di appartenenza, una pensione per:
1) inabilità al lavoro, se il lavoratore è stata riconosciuto inabile a qualsiasi attività lavorativa. Deve, però, possedere i requisiti contributivi previsti dall’assegno di invalidità;
2) inabilità a proficuo lavoro, ovvero se il lavoratore dipendente non può garantire l’attività lavorative in modo continuo;
3) inabilità per mansioni, nel caso in cui l’invalidità totale riguarda specifiche attività lavorative.
La pensione Opzione donna permette alle lavoratrici il pensionamento circa 8 o 9 anni prima. Possono richiederlo le dipendenti del settore pubblico e privato, se hanno raggiunto 58 anni di età anagrafica, ma anche le lavoratrici autonome, al raggiungimento dei 59 anni. Entrambe le categorie devono possedere un contributivo di 35 anni. Questa misura prevede che i requisiti devono essere stati maturati entro il 31 dicembre 2021. Inoltre, il Governo è alla studio per rendere la pensione Opzione donna strutturale.
Abbiamo visto quali sono le possibilità di pensionamento anticipato per i lavoratori del pubblico impiego con patologie gravi, inserendo anche l’Opzione donna che però, non prevede la tutela della disabilità. Per approfondire ogni tipologia pensionistica è possibile rivolgersi a un Patronato che potrà aiutare nella simulazione del calcolo dei contribuiti e dell’importo dell’assegno di pensione.
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