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Auto, in Ue approvata una norma che cambia tutto: i dettagli

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Auto, è stato appena varato un piano che rivestirà un ruolo decisivo della riconversione green di tutto il vecchio continente. Vediamo nel dettaglio. 

Alla fine, sembra averla avuta vinta l’Unione Europea, che da tanto tempo chiedevo di progettare una vera e propria fine della produzione di motori endotermici nel medio termine.

Pixabay

La data limite che l’Ue si è sempre data è quella del 2035. E adesso è arrivato un nuovo annuncio da parte del Ministero dell’Ambiente. Erano mesi infatti che la commissione premeva affinchè l’intero comparto economico si arrendesse a questa progressiva dismissione. 

Auto, la dead line fissata dall’Unione Europea per la riconversione green

Una politica che all’interno di Bruxelles ritengono assolutamente indispensabile per dare concretezza a quella svolta green annunciata dalla Von der Leyen all’inizio del suo mandato.

E adesso sembra che alcune resistenze iniziali, le case automobilistiche iniziano a rassegnarsi all’intransigenza dell’Europa in materia. Sta capitando sempre più spesso che le aziende produttrici varano dei propri programmi di dimissione dei modelli inquinanti, in una road map che in alcuni casi anticipa persino la dead line fissata dall’Europa in merito. 

Auto, annuncio storico che arriva dal governo tedesco

E adesso la Germania, una delle nazioni più importanti e influenti all’interno dell’unione europea, ha fatto un annuncio molto importante. Lo stato tedesco ha affatto dichiarato che aderirà al nuovo piano climatico denominato Fit for 55.

Questo si propone di mettere al bando i motori termici a partire dalla data del 2035. La notizia sembra aver sorpreso molti, anche all’interno della stessa Germania. Sembra infatti che il governo tedesco si proponesse di avviare certi processi, interni alla volta green europea, con  una tempistica molto più lenta. Anche perché è proprio in Germania che risiede una delle più importanti case automobilistiche al mondo.

Invece, il governo guidato da Scholz sembra aver optato per un inaspettato cambio di rotta. La decisione di accelerare i tempi di questa riconversione, è stata annunciata dal Ministro dell’Ambiente Steffi Lemke. Un’affermazione che oltretutto ha sorpresa in quanto alcune settimane fa, il ministro dei trasporti Volker Wissing aveva invece dichiarato che ci sarebbe voluto ancora molto tempo per una dimissione così veloce dei motori endotermici. 

Auto, all’Italia si chiede adesso di imitare il Ministero dell’Ambiente tedesco

Naturalmente, gli ambientalisti in terra tedesca hanno accolto con estremo favore questa decisione. E lo stesso viene adesso chiesto di fare nel nostro paese al governo italiano.  La situazione politica però, qui in Italia è molto più caotica. Al momento il Ministro per la Transizione Energetica Roberto Cingolani, è sempre stato vago sul tema.

Si cioè, limitato a dichiarare in questi mesi che il nostro paese si impegnava a provare a rispettare la deadline del 2035 per dismettere questa tipologia di motori. Ma a questo però non sono mai seguite azioni concrete in merito. Si è ad esempio deciso di aiutare il settore automobilistico con dei finanziamenti molto importanti, spalmati su base decennale. ma nei documenti di approvazione, non vi è però traccia di riferimenti ai motori endotermici.

I dati italiani però continuano a restare impietosi. 

In Italia le auto restano ancora un fattore importante di inquinamento da CO2

Basti pensare a cosa ha rivelato una rilevazione condotta dall’Ispra, l’Istituto Superiore Di la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel 2019. Il trasporto stradale in quell’anno è stato responsabile del 23,4 per cento delle emissioni inquinanti totali. Non però chiaro cosa accadrà al settore automobilistico in questa riconversione, anche se va comunque precisato che già adesso, ci troviamo di fronte a un mercato in profonda crisi.

Basti solo pensare che le immatricolazioni continuano a scendere anno dopo anno. Nel 2021, si sono registrate circa il 30 per cento di vetture in meno rispetto al 2019. C’è anche da dire che nel 2021 tutte le case produttrici automobilistiche sono state pesantemente danneggiate dalla crisi dei semiconduttori

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