Sono giorni, questi di marzo, in cui ci si chiede quando scatta l’ora legale. Ecco la data per l’Italia.
Manca davvero poco al cambio dell’ora. Se alcuni dispositivi, fortunatamente, provvedono in automatico (cellulari, Pc) per altri dovremo manualmente ricordarci di mandare in avanti l’orario. Pena, errori negli appuntamenti da onorare. Anche quest’anno dunque, continua l’abitudine di spostare l’orologio.
Negli ultimi tempi c’è una discussione a livello europeo molto accesa sulla questione. E sulla reale utilità di cambiare l’orario in inverno e in estate. Nonostante sia una pratica adottata da molti anni, ogni tanto sorge spontanea la domanda: ma perché si chiama “ora solare/ora legale” e “a cosa serve davvero spostare le lancette?”. Ecco le risposte.
Quando si parla di ora legale o solare, non si intende propriamente un riferimento alla luce emanata dal sole. L’etichetta serve a riconoscere l’orario in vigore in una stagione piuttosto che l’altra. Ecco che l’ora legale si attiva in estate, mentre l’ora solare in inverno. Lo spostamento durante la stagione fredda avviene per recuperare ore di luce, e risparmiare sui consumi energetici. Infatti, mentre noi parliamo di orario solare, in Inghilterra usano un termine un po’ più appropriato: “Daylight saving time”, che significa letteralmente “risparmio della luce del giorno”. La nomenclatura usata in Italia è rimasta così semplicemente per non creare confusione.
Se qualcuno pensa che il cambio dell’ora sia “inutile“, sarà confortato dal fatto che anche in altri Paesi non piace molto questa pratica. Ad esempio in alcuni Paesi Nordici viene chiesto a gran forza l’abolizione dell’ora legale, perché causerebbe “disequilibri dell’umore e del benessere psico fisico dei cittadini“. In effetti, chi di noi non ha provato un po’ di “disagio” nei giorni subito seguenti al cambio dell’ora? Dal punto di vista economico, però, il risparmio c’è. Basti pensare che secondo alcune stime, negli ultimi 8 anni grazie all’ora legale sono stati risparmiati più di 6 miliardi di kwh; per le famiglie italiane ha significato risparmi in bolletta di almeno 900 milioni di euro.
Fino a che non cambieranno le cose, dunque, saremo tenuti a continuare a cambiare l’ora due volte l’anno. Per questo marzo 2022, esattamente tra sabato 26 marzo e domenica 27 dovremo spostare le lancette degli orologi di un’ora in avanti. In sostanza, le 2 di notte diventeranno le 3. Non ci rimane che pensare ai lati positivi. Tra poco avremo le giornate molto più lunghe, si avvicina il tepore della stagione calda, finisce l’emergenza da Covid e potremo riacquistare (si spera tutta) la nostra libertà.
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