Ci sono alcune malattie che non lasciano scampo se i sintomi non vengono riconosciuti presto. Tra questi c’è l’ictus.
L’ictus insorge improvvisamente quando il sangue non arriva più al cervello per la chiusura o la rottura dell’arteria. Conoscere i sintomi fa la differenza perché in questa malattia il fattore tempo è determinate. Infatti, le cure immediate e mirate in base alla tipologia di ictus possono salvare la vita di una persona e limitare i danni.
Secondo un’indagine del Ministero della Salute i ricoveri per ictus registrati in Italia sono circa 90mila. Il 20-30% delle persone colpite muoiono entro un mese dall’ictus, mentre il 40-50% entro un anno. Il 25%, invece, guarisce completamente mentre il 75% sopravvive con qualche forma di disabilità anche grave da perdere l’autosufficienza. Invece i ricoveri per TIA sono superiori ai 30mila l’anno.
Ictus, colpo, stroke sono termini di una stesa malattia che sorge all’improvviso anche in una persona senza particolari problemi di salute I sintomi possono essere transitori o permanenti e peggiore nelle ore successive.
L’ictus si distingue in due modi: ischemico ed emorragico. Nel primo l’afflusso del sangue verso il cervello è interrotto a causa di un embolo o coagulo. Nel secondo, invece, la causa è la rottura dell’arteria e quindi non arriva sufficiente sangue al cervello. Se l’afflusso di sangue si interrompe per un breve tempo si parla di TIA, attacco ischemico transitorio. La differenza sta nella minore durata dei sintomi che durano tra i 5 e i 30 minuti. Dopo un TIA, è probabile che il soggetto andrà incontro a un vero e proprio ictus.
L’ictus celebrale è un grave problema sanitario ed è la seconda causa di mortalità dopo le malattie cardiovascolari. Tale malattia è infatti responsabile di almeno il 9-10% di decessi. Rappresenta anche la prima causa di invalidità.
Le cause di un ictus possono essere varie. Consumo di sale e bevande alcoliche, persone con colesterolo, pressione alta (ipertensione arteriosa), diabete, obesità, fumo, emicrania, vita sedentaria, fumo, stress e conseguente pressione alta, disordinai alimentari potrebbero essere i fattori di rischio del ictus. Anche la storia familiare
Inoltre, è una malattia che colpisce dopo i 55 anni, con maggiore frequenza dopo i 65 con prevalenza di storia familiare.
Come detto ictus insorge improvvisamente bene riconoscere i sintomi perché un intervento tempestivo può salvare la vita e ridurre l’entità del danno. Tra questi:
In presenza di uno o più di questi sintomi, è importante chiamare tempestivamente il 118 (o 112 in alcune Regioni) o recarsi al più vicino Pronto Soccorso. Anche se i sintomi durano pochi minuti.
L’ictus potrebbe essere prevenuto adottando un corretto stile di vita fatto di una sana alimentazione e di una regolare attività fisica.
(Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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