Pensioni, il parlamento ha varato una agevolazione che consente uno sconto del 7 per cento sull’imposta da pagare. Vediamo nel dettaglio.
Non tutti i contribuenti forse sono a conoscenza di questo, ma per alcuni pensionati esiste la possibilità di pagare meno tasse in Italia rispetto ad adesso.
Il parlamento italiano si accinge infatti ad approvare un’importante misura. Sarà infatti inserita una riduzione delle imposte del sette per cento, destinata a quattro regioni italiane.
Nello specifico, si tratta di un provvedimento varato per aiutare gli abitanti rimasti vittime del terremoto del 2016, che ha colpito Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche. Si tratta di un taglio dell’aliquota IRPEF, come si accennava in precedenza, pari al sette per cento per tutti i pensionati che risiedono in queste zone. Ma la novità riguarda un particolare incentivo che si è deciso di inserire in questa norma.
Potranno infatti accedere a questa agevolazione economica non soltanto i pensionati italiani residenti sul territorio nazionale. Ma anche quelli che vivono all’estero e scelgono di trasferirsi in uno dei comuni coinvolti dal provvedimento. Un vantaggio fiscale che oltretutto coinvolge i redditi detenuti all’estero in generale, e dunque non soltanto quelli che derivano attualmente dalla pensione.
Da quanto si apprende, la politica italiana si sarebbe convinta della necessità di questa misura, anche guardando ad alcuni interventi fiscali molto simili che sono stati attuati in Portogallo.
In questa nazione infatti, allo scopo di attirare capitali esteri, si è deciso a un certo di agevolare tutti i pensionati esteri che manifestano l’intenzione di trasferirsi nella nazione lusitana. E si è dunque stabilito di varare un meccanismo fiscale simile, con lo scopo però in queste caso di aiutare i comuni restati colpiti dal terremoto di sette anni fa.
Uno dei primi obiettivi è infatti fare in modo che questi borghi possano lentamente ripopolarsi. Ma cosa è necessario fare per ottenere questa agevolazione fiscale? Evidente che il primo passo per presentare richiesta, è quello di trasferire la propria residenza estera in uno dei comuni coinvolti. Oltre a questo, viene anche richiesto di viverci un arco di tempo che permetta il recupero della fiscalità.
Un modo dunque per evitare che i trasferimenti diventino una mera operazione di facciata per intascare questo bonus. Fa riflettere inoltre che in realtà saranno i redditi medio alti a beneficiare di questo sconto del 7 per cento sulle pensioni.
E parliamo di redditi da assegno pensionistico che si attestano dai quindici mila euro l’anno in sù. Chi percepisce meno di questa cifra, gode di un’incidenza del fisco considerata minima, e dunque non avrebbe benefici diretti da questa misura. Per il governo in questo caso, la vera incognita sarà proprio la residenza reale di chi sceglie di aderire a questa agevolazione.
Per quanto come si spiegava in precedenza sia stata prevista una norma per evitare dei trasferimenti fittizi nei comuni, la questione non è così semplice da risolvere. Questo per il semplice fatto che in democrazia esiste la libera circolazione delle persone. Non si può escludere in alcun modo che chi aderisce all’iniziativa e si garantisce i vantaggi fiscali conseguenti, non decida poi di acquisire la residenza, restare sul suolo italiano ma in un’altra città.
Quella norma infatti funziona solo nel caso il beneficiario, trasferisca la residenza in uno di questi comuni italiani e poi resti a vivere all’estero. In questo caso infatti la norma permette di toglierli il beneficio in modo celere. Difficile capire però se si potrà fare la stessa con chi invece prende la residenza ma poi decide di vivere in un’altra città italiana.
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