Il sistema previdenziale italiano prevede varie possibilità di andare in pensione, anche solo con i contributi, ma attenzione alla data di scadenza.
È scaduto il termine per inviare la domanda per la pensione precoci. La prossima finestra sarà entro fine novembre.Il diritto alla pensione è obbligatorio e segna la fine dell’attività lavorativa di una persona al raggiungimento di una certa età anagrafica e contributiva. A livello economico consiste in una rendita che accompagnerà l’ex lavoratore per tutta la vita.
In generale, un lavoratore sulla base delle mansioni e degli anni di lavoro effettivamente svolti può accedere a due forme di pensionamento: quella di anzianità e quella anticipata. Si può andare anche in pensione perché considerati lavoratori precoci.
Può accedere alla pensione precoci chi ha lavorato, prima dei 19 anni di età e per almeno un anno effettivo, anche se non in modo continuativo. Requisito necessario è aver maturato 41 anni di contributi.
Detta anche Quota 41, in pratica, consente di andare in pensione in anticipo senza tener conto dell’età anagrafica ma solo degli anni di contributi maturati (41 appunto). Per accedere si deve presentare la domanda in due periodi (dette finestre temporali): il 1° marzo e il 30 novembre.
I lavoratori, però, devono essere iscritti all’AGO (Assicurazione generale obbligatoria) e rientrare in una delle seguenti categorie:
L’assegno di pensione precoci viene calcolato con il sistema misto e, in base all’aspettativa di vita, il blocco per gli scatti è previsto fino al 2026.
Come detto la pensione precoci deve essere presentata entro il 1° marzo, scadenza riconosciuta come principale. Le domande inviate in ritardo saranno accettate fino al 30 novembre, se saranno sufficiente le risorse finanziare disponibili.
I lavoratori che perfezionano i requisiti dal 1° gennaio avranno diritto alla pensione tre mesi dopo la maturazione dei requisiti. Invece, i lavoratori che perfezionano i requisiti dopo il 1° gennaio conseguono la pensione il mese successivo all’apertura della relativa finestra.
La domanda va presentata all’INPS in modalità telematica. È possibile anche rivolgersi ai Caf o ai Patronati. Se accettata, la risposta arriverà dall’INPS entro il 31 dicembre.
La legge di Bilancio 2022 non ha portato significative novità per quanto riguarda la pensione precoci che continua a prevedere la Quota 41 (legge di Bilancio 2017, articolo 1, comma 199). Forse la riforma sulle pensioni potrebbe ampliare ad altri lavoratori questa pensione. Per averne la certezza bisogna attendere la legge di Bilancio 2023.
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