Pensioni, non tutti lo sanno ma adesso portare i propri risparmi all’estero dopo la pensione è diventato molto più semplice. Vediamo perché.
Non tutti i contribuenti sono a conoscenza del fatto che ormai, portare i propri risparmi all’estero, dopo che si entra in pensione, è diventato molto più facile che in passato.
Questo è in larga parte dovuto all’introduzione dei PEPP, i Pan European Personal Pension Product. Una norma che inevitabilmente ha spinto la previdenza privata individuale oltre i meri confini nazionali.
I Pepp sono dei piani previdenziali privati fortemente voluti dall’Unione Europea. Rientrando all’interno di un progetto forte ed ambizioso a cui Bruxelles pensa ormai da anni. Naturalmente, un ruolo importante nella loro introduzione, lo ha svolto anche l’EIOPA, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali.
In Italia oltretutto è già stato varato un apposito decreto che ha lo scopo di recepire le indicazioni pervenute dal regolamento europeo 2019/1238 in merito. Viene dunque facilitata la scelta dei contribuenti che intendono portare all’estero i loro risparmi, a patto però che questi soggetti siano già entrati in pensione. Con il nuovo decreto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, conosciuto dai cittadini anche con l’acronimo Mef, ha concordato il trasferimento e la portabilità di queste somme di denaro per i pensionati.
Nel recepire il regolamento europeo in materia, è bene però comunque precisare che viene anche lasciato un certo spazio di margine ai singoli Stati membri. E questo significa che sarà l’Italia a stabilire nello specifico quali saranno le condizioni di accesso ai Pepp. E qui nel nostro paese le difficoltà sono di natura fiscale e si discute sul possibile o meno conferimento del TFR in questa situazione.
Non ci sono però ancora abbastanza informazioni in merito e bisognerà attendere che il governo chiarifichi meglio questo punto. Resta però il fatto che i pensionati che hanno deciso di trasferire i loro risparmi all’estero, dovranno fare particolare attenzione nelle prossime settimane. Nel momento infatti in cui l’Italia predisporrà i parametri richiesti, si tratterà di una scelta molto conveniente da fare che andrà valutata con attenzione.
Intanto, nelle ultime settimane, l’Istituto di Previdenza Sociale ha pubblicato i nuovi dati sulle pensioni relativi all’anno 2021. È emerso che attualmente nel nostro paese, gli assegni pensionistici erogati sono circa 17 milioni.
Ed il 77 per cento di questi sono di natura previdenziale. Un dato significativo che si può ricavare dai numeri forniti dall’Inps, è che le prestazioni economiche inferiori alla cifra di mille euro, rappresentano i due terzi degli assegni totali. E questo è un segnale di disuguaglianza che nessuno al governo si può permettere di trascurare.
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