Guerra in Ucraina, se il conflitto continua a perdurare, il rischio di una crisi alimentare è purtroppo dietro l’angolo. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Molti speravamo che il 2022 potesse finalmente essere l’anno della rinascita, anche economica per il nostro paese, dopo due anni molto difficili.
L’emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo a causa del Covid, ha infatti cambiato profondamente l’assetto del mondo occidentale. E le misure prese in questi anni per contenere l’avanzata della pandemia, hanno messo in forte difficoltà economica tantissime persone in Italia. Non c’è stato nemmeno il tempo di sentirsi sollevati nel momento in cui finalmente i numeri dell’emergenza sono diventati gestibili.
Prima è arrivato lo scorso anno l’aumento incontrollato dei prezzi dell’energia a rendere ancora più drammatico lo scenario. E poi il caro carburante di queste settimane, diretta conseguenza del conflitto scoppiato in Ucraina il mese scorso, rischia adesso di dare la mazzata finale alla nostra economia. E negli ultimi giorni, la preoccupazione dei principali leader europei non è più nemmeno quella dell’aumento incontrollato del costo della benzina o del gasolio.
Il timore, adesso che è chiaro che non ci troviamo di fronte ad una guerra lampo, riguarda invece i prodotti alimentari che rischiamo di non vedere più sugli scaffali dei nostri supermercati. Che vi sia il terrore di trovarsi a breve in una vera e propria emergenza alimentare, lo ha confermato anche Joe Biden alcuni giorni fa, seguito a ruota dal premier francese Macron, che ha parlato di una “ crisi alimentare senza precedenti”.
Secondo il titolare dell’Eliseo le conseguenze di questo le inizieremo a vedere l’anno prossimo, ma il rischio di carestia alimentare nel vecchio continente non è mai stato così concreto. Di questo naturalmente, l’Unione Europea è perfettamente consapevole. In questi giorni ad esempio il consiglio europeo ha approvato un nuovo piano sulla crisi ucraina per provare a contrastare la futura emergenza alimentare che rischiamo di scontare.
Nel programma europeo si avanza l’ipotesi di adottare una strategia simile a quella utilizzata per la campagna vaccinale. Il nuovo programma di aiuti è stato denominato Farm e tra i suoi scopi vi è in primo luogo quello di aiutare e sostenere i paesi a rischio approvvigionamento. A causa del conflitto, sono tanti i prodotti che rischiano di mancare dalle nostre tavole tra meno di un anno. Basti solo pensare ad esempio che il grano prodotto in Ucraina, rappresenta da solo il 10 per cento del mercato mondiale.
L’aumento delle utenze energetiche sta naturalmente poi avendo forti ripercussioni sul costo dei mangimi. E questo significa che potremmo vedere i prezzi di molti alimenti aumentare ancora a causa di questo. E in fondo è proprio l’aumento dei prezzi sugli alimenti al momento il vero spauracchio del vecchio continente, molto più forse di una crisi alimentare che magari potrà essere contrastata.
Vedere invece il costo di alcuni prodotti lievitare così in fretta, rischia di rappresentare un colpo troppo duro per l’economia di tantissime nazioni europee. Una delle idee al vaglio della Commissione Europea, è al momento quella di fare il possibile per aumentare le importazioni che provengono dagli Stati Uniti e dall’India. Fare insomma il possibile per provare a sganciarsi dalla Russia. Ma nessuno sa se questo proposito sia realmente realizzabile.
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