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Pensioni

Nuovo aumento delle pensioni: importi e limiti di reddito

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Chi percepisce una pensione d’importo basso può avere diritto ad un aumento, alla cd. integrazione al trattamento minimo. In cosa consiste?

Un aiuto fondamentale che lo Stato riconosce ai pensionati è, certamente, l’integrazione al minimo. Grazie ad essa, infatti, le pensioni con gli importi minori vengono incrementate al cd. minimo vitale, che viene aggiornato ogni anno. Ecco quali sono le condizioni per il 2022, l’importo, i limiti di reddito e i beneficiari.

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Il trattamento di integrazione al minimo pensione è una prestazione economica, erogata dall’INPS, e rivolta ai pensionati che fruiscono di una pensione al di sotto dei 524,35 euro al mese, ossia 6.816,55 euro all’anno. Dunque, i destinatari di un assegno basso, hanno diritto ad un’integrazione, per raggiungere la suddetta somma.

L’art. 6 della legge 463 del 1983, tuttavia, stabilisce che bisogna possedere determinati requisiti, relativi soprattutto al reddito totale del pensionato e alle caratteristiche del suo nucleo familiare.

Se, poi, l’assegno pensionistico è liquidato dal Fondo speciale lavoratori autonomi, si avrà diritto all’integrazione al minimo, mentre se la pensione si basa sul metodo contributivo o se il pensionato è iscritto alla Gestione separata, allora non ne avrà diritto.

Integrazione al minimo: limiti di reddito previsti per il 2022

I requisiti relativi al reddito variano a seconda che il pensionato sia sposato o meno.

  • Per i pensionati non sposati, o legalmente separati, il limite di reddito annuo è di 816,55 euro (524,35 euro per 13 mensilità). Superato tale importo, l’integrazione al minimo spetta in misura minore, fino, però, a scomparire al raggiungimento di 13.633,10 euro (cioè il doppio del trattamento minimo annuo);
  • per i titolari sposati, invece, il reddito dei coniugi non deve essere superiore a 082,75 euro all’anno, ma l’integrazione si riduce a partire da 27.266,20 euro.

Ulteriori limiti di reddito, poi, sono previsti per le pensioni con decorrenza successiva al 1993. Infatti, sarà erogata:

  • integrazione piena in caso di reddito annuo massimo personale di 6.816,55 e coniugale di 20.449,65 euro;
  • integrazione ridotta con un reddito annuo massimo personale di 13.633,10 e coniugale di 27.266,20 euro.

Maggiorazione sociale: chi ne ha diritto?

C’è anche un altro strumento per aumentare l’importo delle pensioni: la maggiorazione sociale. A differenza dell’integrazione al minimo, quest’ultima è legata all’età anagrafica del pensionato ed, inoltre, la legge prevede dei limiti di reddito molto più rigidi.  Gli importi della maggiorazione sociale, dunque, dipendono dall’età perché è necessario il compimento dei 60 anni.

Il presupposto fondamentale è quello di essere iscritto all’assicurazione generale obbligatoria (AGO), essere già titolari di prestazioni previdenziali erogate dalla stessa o di prestazioni assistenziali di pensione sociale e assegno sociale.

Ne hanno diritto anche gli invalidi civili, ciechi e sordomuti che posseggano i requisiti reddituali e anagrafici. Per il rinnovo annuale relativo al 2022, bisogna inviare il Modello RED entro il 31 marzo 2022.

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