Le motivazioni che spingono le donne (ma anche gli uomini) a usare le tinte per capelli possono essere varie. Ma sono nocive?
Sono sostanze chimiche che si usano per cambiare colore dei capelli. Le tinte possono anche danneggiarli perché gli agenti coloranti potrebbero modificare la loro struttura (fusto e bulbo) rendendoli fragili, soggetti a rotture. Insomma, farli sembrare malsani.
Inoltre, studi recenti avrebbero dimostrato che le tinture per capelli, contenendo sostanze chimiche, sono pericolose per la salute dell’uomo. Recentemente abbiamo parlato anche di alcune creme per il viso: contengono una sostanza tossica pericolosa, lo dice la scienza. Per non parlare di sostanze nocive presenti anche in farmaci per la pressione ritirati dalle farmacie: il comunicato inquietante dell’Aifa.
I capelli sono composti da uno strato esterno, la cuticola, che racchiude e protegge la corteccia. Questa contiene la massa capillare e le proteine. Alla salute dei capelli contribuiscono anche i lipidi che svolgono un ruolo importante per la salute dei capelli. Grazie alla sua presenza i capelli sono più forti e lucenti.
Come detto, la tinta per capelli è una sostanza chimica che cambia il colore dei capelli. L’uso prolungato può indebolirli, perché queste sostanze possono modificare le proteine e i lipidi contenute nei capelli che nutrienti che rendono i capelli sani e forti.
Tre possono essere i tipi di tinture che si possono utilizzare: temporanea, semipermanente e permanente. Quest’ultima sarebbe la più dannosa per i capelli perché utilizzerebbe una combinazione di ammoniaca, perossido di idrogeno e p-fenilendiammina (PPD). Sostanze utilizzate per la colorazione dei capelli con funzioni diverse. Infatti, la prima apre gli strati proteici dei capelli così da consentite alla tinta di rivestire il fusto. Il perossido di idrogeno, invece, toglie dal capello il colore originale. Infine, il PPD si lega ai capelli per dare il colore.
Secondo uno studio pubblicato nel 2020, il PPD è un allergene che potrebbe causare:
Uno studio del 2018, invece, avrebbe scoperto che sbiancare i capelli con il perossido di idrogeno potrebbe provocare danni ossidativi e perdita di proteine della struttura del capello. Altri studi, infine, evidenzierebbero che le tinte per capelli potrebbe contenere elevate concentrazioni di ammine aromatiche. Queste potrebbero alterare il sistema endocrino imitando gli effetti dell’ormone estrogeno. Insomma, aumenterebbe il rischio di cancro al seno.
Anche un prodotto definito ‘naturale’ o ‘biologico’ potrebbe essere pericoloso per la salute perché le piante potrebbero contenere delle sostanze tossiche o portare allergie. Infatti, il Food and Drug Administration (FDA) ritiene che questi prodotti non siano in automatico più sicuri perché contengono ingredienti biologici.
Quindi, bisogna fare attenzione perché sembrerebbe che anche le tinture naturali potrebbero danneggiare i capelli. Infatti, uno studio pubblicato nel 2019 avrebbe dimostrato che utilizzando la tintura all’henné sui peli di capra al posto dei capelli umani questa avrebbe danneggiato la cuticola dei capelli.
Nonostante ciò, gli studi sostengono che per la colorazione dei capelli prodotti più naturali esistono. Però, i consumatori dovrebbero imparare a leggere le etichette o gli elenchi dei prodotti per evitare quelli che potrebbero contenere sostanze nocive.
Per verificare che un prodotto non dia allergia si può fare la prova del patch test. Consiste nell’applicare una piccola quantità di tintura dietro l’orecchio o all’interno del gomito. Lasciare agire per il tempo necessario (a volte anche più giorni). Verificare, infine, se ci sono irritazioni. In caso negativo si può procedere alla colorazione dei capelli.
(Le informazioni presenti nell’ articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).
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