L’influenza suina torna ad impensierire gli italiani dopo un recente allarme. Capiamo cos’è, quali sono i sintomi da riconoscere e come proteggere la salute.
Dopo 13 anni dall’epidemia di influenza suina che ha colpito il mondo, la paura di una nuova diffusione del virus spunta tra la popolazione.
Pochi giorni fa una brutta notizia è giunta ad inquietare gli animi e i pensieri degli italiani. Una ragazza di 17 anni sembrerebbe essere deceduta a Perugia a causa dell‘influenza suina. Oltre al dispiacere per la giovane vita spezzata, sono emersi i ricordi dei quattro mesi infernali del 2009 – da aprile alla fine dell’estate – in cui sono morte tra le 100 mila e le 400 mila persone a causa dello stesso virus. In realtà l’influenza stagionale di tipo A non ci ha mai abbandonato, si è semplicemente trasformata in una malattia endemica. Si tratta, dunque, di una malattia costantemente presente nel nostro territorio che può portare sia una sintomatologia lieve che conseguenze più gravi. Anche il Covid potrebbe presto diventare una patologia endemica – o almeno questa è la speranza degli scienziati. In ogni caso è bene conoscere meglio i sintomi che comporta e come si prende per tutelare la propria salute.
Il nome influenza suina deriva dal fatto che colpisce prevalentemente i maiali. Il passaggio della malattia dall’animale all’uomo non è scontato e non avviene mangiando la carne cotta. Eppure la trasmissione può avvenire soprattutto se il suino è molto malato e si hanno contatti diretti. Il contagio tra un uomo infetto e uno sano, invece, è molto più veloce e da qui la facilità di inizio di una epidemia. Si pensi che nel 2009 tutto è iniziato in Messico e in poche settimane i contagi sono iniziati anche in Europa.
Essendo simile ad una comune influenza, la trasmissione avviene con uno starnuto, con le secrezioni nasali, la saliva. L’incubazione è di circa 4 giorni, dopodiché iniziano a manifestarsi i primi sintomi che possono risolversi spontaneamente oppure con l’aiuto di farmaci da banco. Solitamente la sintomatologia è lieve, basti sapere che ogni anno in Italia una parte della popolazione risulta essere positiva all’influenza suina. Citiamo come sintomi la febbre, la stanchezza, i dolori articolari, la tosse, il mal di gola, vomito e diarrea. L’assonanza tra influenza suina e Covid con riferimento alla sintomatologia risalta agli occhi delle persone.
Le complicanze sono, purtroppo, possibili al pari del Covid. Le conseguenze riconosciute sono la polmonite, l’insufficienza respiratoria, il parto prematuro, l’aborto spontaneo e il peggioramento di malattie croniche specialmente quelle cardiache e polmonari così come il diabete. Tra i cittadini più a rischio ci sono i bambini e gli anziani nonché i soggetti considerati fragili proprio per la presenza di quelle patologie croniche prima accennate.
Per prevenire l’infezione occorre seguire le classiche indicazioni di prevenzione della comune influenza e del Covid 19. E’ necessario lavarsi frequentemente le mani, evitare di toccare con le mani occhi e bocca, starnutire nel fazzoletto oppure nell’incavo del gomito ed evitare i contatti in caso di sintomatologia anche lieve. Il vaccino anti-influenzale, poi, è la migliore arma per prevenire il contagio o comunque ridurre le possibilità di conseguenze gravi.
Come cura dell’influenza suina i medici consigliano paracetamolo in presenza di febbre e raffreddore mentre gli antibiotici sono riservati ai casi più gravi ma solo previa prescrizione medica.
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