Per il 2022 sono previsti aumenti per le pensioni e nuovi limiti di reddito. Ecco tutte le novità relative all’invalidità civile.
L’INPS ha annunciato i nuovi valori delle pensioni per l’anno in corso, tra cui quelli che riguardano gli invalidi civili. Anche tale categoria, infatti, sarà interessata dagli incrementi stabiliti per il 2022.
All’interno della nuova circolare dell’Istituto di Previdenza sono indicati gli importi delle principali misure di assistenza spettanti agli invalidi: pensione di inabilità civile, assegno di assistenza per gli invalidi civili parziali, assegno sociale sostitutivo, indennità per talassemici.
Oltre alla cifra mensile di tali prestazioni, l’INPS ha chiarito anche i nuovi limiti di reddito per il diritto alle prestazioni stesse, rivalutati sulla base della perequazione.
In relazione al seguente articolo: “Aumento pensione con modifica dell’assegno mensile, le novità 2022 già da subito”, un lettore ha avanzato tale quesito:
“Salve ho letto l’articolo relativo all’aumento delle pensioni, ma in esso non è specificato se tali incrementi riguarderanno anche l’invalidità civile. Potrei ricevere informazioni al riguardo? Grazie”.
Ogni anno, le entità delle prestazioni previdenziali e di quelle assistenziali (come le pensioni di invalidità civile) riconosciute dall’Inps, variano per effetto della perequazione, cioè vengono adattate all’inflazione. Gli adattamenti relativi al 2022 sono stati comunicati tramite Decreto del 17 novembre 2021, emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Sulla base di quanto stabilito dal Decreto, verrà applicato un indice di rivalutazione dell’1,6%. Come cambieranno, dunque le pensioni?
Sia l’assegno mensile di invalidità sia l’indennità di frequenza e la pensione di inabilità civile, saranno pari a 291,98 euro al mese, rispetto ai 287,09 euro del 2021. L’indennità di accompagnamento, invece, sarà di 525,17 euro al mese, a differenza dei 522,10 euro dello scorso anno.
Per quanto riguarda i limiti di reddito, invece, per il diritto all’assegno mensile di invalidità e all’indennità di frequenza è necessario non eccedere i 5.015,14 euro. Per la pensione di inabilità civile, invece, la soglia è di 17.050,42 euro all’anno.
Affinché si possa godere di tali prestazioni, inoltre, vige la regola in base alla quale si deve considerare solo il reddito del beneficiario della misura, escludendo, quindi, gli eventuali profitti percepiti dagli altri componenti del nucleo familiare, tra cui il coniuge. Questo principio è stato introdotto di recente, dall’art.10, comma 5, del D.l. 76/2013.
La sentenza n. 152/2020 della Corte Costituzionale ha sancito che gli invalidi totali, i sordomuti precettori di pensione speciale e i ciechi assoluti hanno diritto al cd. incremento al milione. Tale prestazione può essere richiesta a partire dal compimento dei 18 anni (dai 70 anni per gli invalidi civili parziali e per i ciechi parziali) e si può percepire una cifra che può arrivare ad un massimo di 660,79 euro al mese.
I requisiti per ottenere l’incremento al milione, però, sono più severi, perché nel calcolo del reddito vengono considerati non solo quello personale del titolare della pensione di invalidità, ma, se coniugato, anche il reddito del coniuge.
Anche per il 2022, l’assegno sociale o l’invalidità civile per gli invalidi parziali o totali potranno essere riconosciuti al compimento dei 67 anni d’età. L’importo è di 381,23 euro al mese, se, però, il richiedente rientra nelle soglie di reddito personale stabiliti per il diritto alla pensione di invalidità civile, ossia 5.015,14 euro o 17.050,42 euro annui, a seconda dei casi.
Tale importo, poi, può essere aumentato di ulteriori 86,88 euro, secondo quanto stabilito dall’articolo 67 della legge n. 448/1998 e dall’articolo 52 della legge n. 488/1999. Anche in quest’ultimo caso, però, il beneficiario dovrà rispettare i limiti di reddito personale e coniugale.
L’indennità di comunicazione, invece, nel 2022 è pari a 260,76 euro al mese (a prescindere dal reddito del richiedente) mentre la pensione speciale è pari a 291,98 euro al mese, nel caso in cui il reddito annuo personale non superi i 17.050,42 euro.
La pensione per i ciechi assoluti è fissata a 315,76 euro al mese; quella per i ventesimisti (o assoluti ricoverati), invece, a 291,98 euro al mese. In entrambi i casi, il reddito annuo personale non deve essere superiore a 17.050,42 euro. Per gli ipovedenti gravi l’importo è di 216,71 euro al mese, nel caso in cui il reddito personale non ecceda la soglia di 8.197,39 euro.
Infine, novità anche per le indennità riconosciute agli invalidi da parte dell’INPS. In particolare, l’indennità di accompagnamento per gli invalidi totali tocca quota 525,17 euro al mese, mentre l’omologa e sostitutiva indennità erogata a favore dei ciechi assoluti raggiunge i 946,80 euro al mese. L’indennità speciale per i ciechi parziali (ai sensi dell’art. 3, legge n. 508/1988) è fissata, invece, a 215,35 euro mensili. Tutte queste prestazioni sono accordate senza tener conto del reddito del beneficiario o del suo nucleo familiare.
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