Negli ultimi tempi il Governo ha comunicato l’allentamento di alcune restrizioni, che però continuano. Dunque avremo anche pensioni in anticipo a maggio?
Lo stato di emergenza è ufficialmente terminato il 31 marzo scorso. Nonostante ciò, vi sono in essere ancora alcune restrizioni. Addirittura sembra che il Governo stia pensando ad una proroga di alcune misure “atte a scongiurare la diffusione del virus”. Ma allora le pensioni saranno erogate come prima oppure no? Andiamo a scoprire la data ufficiale.
Tutti ricorderanno che ad Aprile 2020 venne attuata una misura di sicurezza per evitare assembramenti alle Poste. Cominciarono ad essere così erogati gli assegni con qualche giorno di anticipo. La pensione anticipata è durata per ben 2 anni, ed è terminata – almeno per ora – con l’erogazione di aprile 2022. Gli accrediti, infatti, sono stati effettuati secondo quello che era il calendario pre-pandemico. I primi del mese, in sostanza, invece che durante l’ultima settimana di quello precedente. Ma cosa succederà a maggio?
Molti non hanno apprezzato il repentino “ritorno alla normalità”, più che altro per quel che riguarda l’accredito della pensione. Di vecchiaia o di invalidità. Ormai era diventata una consuetudine riceverla il mese precedente a quello di competenza. Dopo vari rumors, voci smentite e poi confermate, Poste Italiane ha fugato ogni dubbio. Con un comunicato ufficiale dichiarava le nuove date per la pensione di aprile.
Tuttavia, le misure per contenere la diffusione del virus non sono certo tornate “indietro” come l’erogazione della pensione. Anzi. Dal 1 maggio in teoria dovrebbe essere abolito il Green Pass (ad oggi ancora necessario sia in versione “base” che “super”) per molte situazioni. Ma sulle mascherine, ad esempio, ci sono ancora possibilità che rimangano in essere. Sui trasporti, o nei luoghi chiusi, e moltom probabilmente in ospedali e RSA.
Al vaglio, la possibilità che l’obbligo diventi una “semplice raccomandazione”. I dati sui contagi continuano ad essere ancora importanti e gli “addetti ai lavori” si appellano al senso di responsabilità. Sia da parte del Governo che dei cittadini. Dunque, se il rischio assembramento c’è ancora, perché non continuare con gli accrediti anticipati? La domanda è spontanea.
Discrepanze sulla gestione della pandemia, sui dati reali e sullo stato di emergenza sono comunque più di una. Pensiamo ad esempio all’obbligo di vaccinazione per gli over 50, che prosegue nonostante – appunto – l’emergenza non esista più. Dunque è possibile aspettarsi davvero di tutto, anche decisioni dell’ultimo minuto, com’è già successo molte volte. In tal senso, infatti, si attende una conferenza da parte del Ministro Speranza, che valuterà se chiedere il prolungamento delle restrizioni. È prevista per il 20 aprile prossimo.
Nonostante tutte le “insicurezze” citate poco sopra, sembra al momento che la pensione di maggio verrà erogata nei tempi “classici”, ovvero i primi del mese. Poste Italiane ci fa sapere che, se non succede qualcosa di nuovo da qui a fine mese, gli accrediti avverranno come prima della pandemia. Ovvero in ordine alfabetico e a partire dal 2 maggio.
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