Impossibile nel 2022 fare a meno dello Spid. Nessun percorso che consente di ottenere documenti e “permessi” dalla pubblica amministrazione può fare a meno oggi dell’identità digitale.
Ma esiste naturalmente il rovescio della medaglia rispetto a quella che può essere definita la corsa al digitale, in un viaggio dove si corre a grande veloce verso la rapidità, l’efficienza, ma si rischia di lasciare irrimediabilmente indietro soggetti come gli anziani, che non sono naturalmente “informatizzati” allo stesso modo della media della popolazione.
E’ lecito, quindi, chiedersi, in un percorso di equità, figlio legittimo di un paese civile, che mette nelle condizioni tutti i cittadini di accedere con la medesima facilità ai medesimi servizi, e di ottenerne gli stessi benefici, quale strada, si spera non eccessivamente irta di ostacoli, devono seguire gli anziani e quei cittadini che non possiedono conoscenze informatiche in grado di permettere loro di muoversi in modo autonomo.
Inutile negare che lo spid serve a tutto, anche per attivare una pec, una casella postale certificata.
Poniamo il caso, e la rete è piena di quesiti del genere, di un ultra ottantenne, in perfetta salute, che dopo aver passato regolarmente tutte le visite mediche per il rinnovo della patente, si ritrova nella condizione, obbligata, di completare una serie di documentazioni, tra cui i pagamenti, per i quali serve appunto lo spid.
Cosa fare in questo caso? Come comportarsi quando siamo di fronte ad un soggetto totalmente all’oscuro delle regole digitali? Per lui, ma non solo per lui, la digitalizzazione rischia di diventare una vera e propria “giungla”, all’interno della quale può essere davvero complicato districarsi.
La soluzione più semplice potrebbe essere quella di effettuare la compilazione di documenti guidato da un nipote, un parente, un amico, che possa sopperire alla mancanza di conoscenze informatiche.
Ma è normale e sacrosanto che, nel caso di documentazioni come quelle per pagamento del rinnovo della patente, si tratta in fondo di firmare degli incartamenti o di pagare dei bollettini, esistono per l’anziano in questione “soluzioni alternative”, sempre nel campo della legalità e delle normative vigenti, che gli consentono di portare a compimento la “sua mission” in modo pienamente autonomo.
Come non ricordarsi, in fondo accade ancora adesso, di quando per rinnovare la patente e per pagare i bollettini relativi alle tasse da pagare, i nostri anziani si recavano alla posta, laddove trovavano e trovano un interlocutore diretto, quello che li guarda negli occhi e che li mette nelle condizioni di capire esattamente ciò che stanno per fare.
Le alternative allo Spid ci sono e come e sono la Carta di identità elettronica e la Carta nazionale dei servizi.
La carta di identità elettronica è la nuova frontiera del documento di riconoscimento classico. Dalla forma cartacea si è passati a quella plastificata formato tessera, come la patente o le normali carte di credito. Occorre richiederla al comune di residenza come per la precedente cartacea.
Serve una fototessera in formato cartaceo o elettronico il proprio codice fiscale o la propria tessera sanitaria. Occorre pagare tramite bollettino postale 16,79 euro di diritti di segreteria.
Per la Cns, cioè per la Carta nazionale dei servizi, occorre presentarsi alla Camera di Commercio con un documento di identità valido per ricevere quello che a tutti gli effetti è un kit con tessera, certificato e Firma digitale.
Come detto in precedenza, anche con Cie o Cns è possibile accedere ai servizi digitali delle PA, ma occorre disporre di un lettore di smart card contactless e di appropriati software. In alternativa ai lettori, si possono utilizzare smartphone di ultima generazione dotati di interfaccia Nfc.
Ovviamente un’altra strada semplice e diretta è quella della delega ad un figlio o un nipote.
Si può fare richiesta per lo Spid anche attraverso Poste Italiane, ma in questo caso è bene sapere che in questo caso non è gratis, e lo si può ottenere solo dietro pagamento.
Vediamo nel dettaglio alcune soluzioni. Per richiedere l’identità digitale ci si può rivolgere in primo luogo a un tabaccaio oppure ai Caf e patronati presenti sul territorio. Inoltre, non tutti i contribuenti sono ancora a conoscenza del fatto che anche alcuni comuni offrono questo servizio. Per quanto riguarda la tabacchiere, alcune sono abilitate in quanto collegate al servizio Money. Questo permette di fare richieste e ottenere questa certificazione digitale. Il servizio viene mediato dall’apposito ente certificatore predisposto dallo stato chiamato Infocert, e ha un costo di otto euro.
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