La pensione anticipata consentirebbe ai lavoratori il pensionamento con almeno 64 anni. In che modo funziona? Quanto si guadagna?
Tale meccanismo permetterebbe di andare in pensione prima dell’età prevista dalla legge, attualmente fissata a 67 anni. L’espressione “Quota 102” significa che la somma di età e anni di contributi deve essere di almeno 102. Ci sono, tuttavia, una serie di requisiti relativi all’età anagrafica e contributiva che devono sussistere e sui quali il Governo sta lavorando negli ultimi mesi.
Risolviamo i dubbi di un lettore che ha sollevato il seguente quesito:
“Salve, a luglio compirò 64 anni d’età e raggiungerò 39 anni di contribuzione. Nel caso in cui non richiedessi la Quota 102 entro la fine dell’anno, perderei il diritto? Tale misura sarà prorogata anche per il prossimo anno? Grazie”.
Chi acquisisce il diritto di andare in pensione tramite pensione anticipata (Quota 102) nel 2022, può, poi, decidere di esercitarlo successivamente, in ogni momento. Dunque, non c’è il rischio di perdere la possibilità di andare in pensione anticipatamente se non si presenta la domanda entro quest’anno. In parole tecniche, il diritto “si cristallizza”.
Riguardo la Quota 102, la cristallizzazione del diritto è espressamente prevista dalla legge e, precisamente, dall’art. 14 del D.l. 4/2019. La norma, infatti, sancisce che il diritto maturato entro il 31 dicembre 2022 può “essere esercitato anche successivamente alla predetta data”.
L’Inps con la circolare n. 38 dell’8 marzo 2022 ha chiarito i presupposti per usufruire della pensione anticipata Quota 102 ed accedere alla pensione anticipatamente. Per godere di tale opportunità, infatti, sono necessari:
Come già specificato, il diritto alla pensione anticipata, che viene maturato entro il 2022, può essere esercitato anche successivamente, negli anni seguenti. Questo, ad esempio, consente di maturare altri anni contributivi e, dunque, accumulare un assegno pensionistico di importo più elevato.
Il metodo utilizzato per calcolare l’assegno pensionistico è lo stesso vigente per Quota 100. Non ci sono, dunque, penalizzazioni, cioè l’importo finale non incorre in alcun tipo di riduzione.
L’unica perdita subita sarà, ovviamente, solo quella relativa al fatto che, andando in pensione prima, verranno maturati meno anni di contributi e, quindi, inevitabilmente l’ammontare della rata mensile sarà minore. La perdita, tuttavia, non sarà elevata ma corrispondente ad una cifra compresa tra i 50 e i 200 euro.
Per tale motivo, decidere se andare in pensione prima tramite Quota 102 è una scelta personale che va valutata adeguatamente.
L’erogazione della rata pensionistica avviene entro le seguenti tempistiche:
Per i lavoratori dipendenti rimangono le stesse modalità di pagamento differito del TFR e TFS. La differenza, però, riguarda il fatto che i termini non decorrono dalla cessazione del rapporto di lavoro ma dal raggiungimento dei uno di questi requisiti:
Se durante i 24 mesi il beneficiario raggiunge i 67 anni, l’attesa per il versamento del TFR e del TFS può ridursi a 12 mesi.
Quota 102, tuttavia, è stata preannunciata solo come una misura provvisoria e, dunque, avrà vita breve, in attesa di un’organica riforma delle pensioni.
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