Sono tantissimi i bambini contagiati da Omicron, la variante del Covid che come sappiamo si diffonde molto rapidamente.
Anche se fortunatamente Omicron non dà generalmente i gravi effetti della terribile malattia che ha innescato l’emergenza sanitaria, è sempre bene prestare attenzione. Uno studio che è durato ben 2 anni ci offre un quadro di come la variante inneschi determinati problemi di salute nei piccoli pazienti.
I bambini, soprattutto quelli di età tra i 3 e i 6 anni, non necessitano obbligatoriamente del vaccino. Hanno le potenzialità immunitarie per sconfiggere Omicron. Ma è anche vero che se si contagiano vanno seguiti attentamente perché possono manifestare un problema particolare. Parliamo di una “sindrome” conosciuta in ambito medico come Croup, e che colpisce l’apparato respiratorio, in particolare la laringe.
Una ricerca condotta al Boston Children’s Hospital è stata pubblicata di recente su “Pediatrics“, la nota rivista scientifica. Nei due anni presi in oggetto, gli studiosi hanno analizzato i sintomi dei bambini ricoverati e risultati poi positivi al Covid. Ben l’80% dei piccoli ospedalizzati presentava i sintomi da Croup, innescata molto probabilmente proprio da Omicron.
Ma cos’è questa sindrome? E cosa fare se colpisce i nostri bambini? La risposta arriva dagli esperti. Come accennato, il Croup va a colpire la laringe, e ne causa un restringimento importante. La conseguenza è la comparsa di una tosse molto profonda il cui “suono” può fare davvero paura. Tra gli altri sintomi, voce rauca e difficoltà respiratorie.
La malattia, fortunatamente, si risolve con cure ambulatoriali. Ma è importante che il pediatra effettui la corretta diagnosi e assegni la giusta terapia. Soprattutto perché questi sintomi compaiono in bambini molto piccoli, dai 2 ai 6 anni di età.
Sempre nello studio condotto al Boston Children’s Hospital, tra l’altro, è stato rilevato che ad essere più colpiti sono i maschi (7 pazienti ricoverati su 10) e che solamente una piccolissima percentuale di questi è stato poi trasferito in intensiva. Non c’è da allarmarsi perché nessun piccolo è deceduto a causa della malattia.
Sicuramente è opportuno far visitare il bambino dal pediatra il prima possibile. La tosse forte e profonda può fare paura, quindi è bene ricevere rassicurazioni dal medico, anche per far stare tranquillo il piccolo. Se durante la notte la respirazione è molto difficoltosa, è meglio mettere un cuscino in più nel letto del bambino e farlo riposare con la testa un po’ più alta, in posizione quasi seduta.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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