La legge chiarisce il rapporto tra donazione e tasse e non tutti donatari sono tenuti a versare le tasse per quanto ricevuto.
La donazione è un contratto con cui, per spirito di liberalità, una persona arricchisce l’altra. Quando il beneficiario, ossia il donatario, è tenuto a pagare delle tasse per l’operazione?
Un quesito pratico che merita risposta è quello legato alla donazione effettuata e all’eventuale obbligo di pagare una tassa ad hoc per l’operazione compiuta. Detta tassa ricade sul beneficiario della donazione oppure no?
In linea generale, le tasse non valgono esclusivamente sul reddito da lavoro, ma anche su ogni altra forma di ricchezza, al di là della dell’origine. Pensiamo agli obblighi fiscali legati alle eredità, per fare un esempio molto concreto (tassa di successione). Un altro argomento importante sulla donazione è quando subentra l’usufrutto, qui tutti i chiarimenti: Donazione con riserva di usufrutto, poco conosciuta ma con molti vantaggi
Ebbene, anche il donatario è tenuto a versare le cd. imposte sulla donazione. Ciò accade nel caso di un bene ricevuto in regalo, come ad es. un immobile o una elevata somma di denaro. Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio sul rapporto tra donazioni e tasse, onde sgomberare il campo da possibili dubbi.
Le imposte sulla donazione sono caratterizzate da aliquote basse e sono applicate soglie ed esenzioni di vario tipo, che limitano i destinatari degli obblighi fiscali.
Tranne i casi delle esenzioni e delle franchigie che ora vedremo, in linea generale i privati debbono versare le imposte sulle donazioni di immobili e su quelle di denaro. Tuttavia attenzione a quanto segue:
Inoltre, sulla donazione da parte dei genitori, così come quelle effettuate dai nonni non c’è da pagare alcuna imposta, nel caso in cui detta donazione abbia un valore al di sotto del milione di euro (un milione e mezzo se il beneficiario è un portatore di handicap).
Pertanto, esclusivamente sulla parte eccedente detto importo (la cd. ‘franchigia’) è in gioco un’imposta corrispondente al 4% del valore. Ad esempio, su una donazione di tre villette del valore totale di 3 milioni di euro, il donatario paga una imposta del 4% su due milioni.
Vediamo ora il caso di chi riceve una donazione da un fratello o una sorella o da parenti o amici: egli deve versare le tasse oppure è esonerato? Ebbene, le norme vigenti ci indicano quanto segue:
Alla luce di quanto detto finora, se è vero che su alcune donazioni i beneficiari debbono pagare le tasse, ne consegue che bisogna altresì “dichiararle”, ovviamente nella dichiarazione dei redditi.
La donazione indiretta ha luogo quando un soggetto, senza donare direttamente il denaro all’acquirente nell’ambito di una compravendita, paga in luogo dello stesso il prezzo di acquisto o paga il debito altrui.
Sulla donazione indiretta ci sono opinioni contrastanti in merito all’applicazione delle tasse, ma è emerso ultimamente l’orientamento della Cassazione, per cui sussiste la tassabilità.
Il beneficiario deve dunque pagare le tasse, ma attenzione: le donazioni indirette non sono tassate se correlate ad atti di donazione con ad oggetto immobili o aziende per cui siano dovute l’Iva o l’imposta di registro.
Infine, ricordiamo che in caso di donazione di una casa, oltre all’imposta di donazione nei limiti appena citati, il beneficiario sarà tenuto a pagare anche l’imposta di registro.
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