Tra gli scaffali dell’acqua in bottiglia possiamo trovarne alcune marche potenzialmente molto più salutari di altre.
Se c’è una cosa che riempie subito il carrello quando andiamo a fare la spesa sono le confezioni di acqua. In Italia siamo dei consumatori “forsennati” da questo punto di vista. Non ci piace l’acqua “del rubinetto”, anche se ovviamente è potabile, perché spesso ha un sapore “distorto” dai trattamenti disinfettanti.
Fortunatamente abbiamo ampia scelta ed esistono diverse marche di acqua in bottiglia, di ogni fascia di prezzo. E ovviamente, anche diverse per sapore e caratteristiche organolettiche. Incredibile come un liquido trasparente, “inodore e insapore” possa invece vantare molti benefici. Una marca in particolare, poi, ha proprietà anti ipertensive.
Per capire come usare l’acqua (anche) per migliorare lo stato di salute, facciamo un piccolo riepilogo degli elementi da controllare in etichetta.
Tra le tante confezioni di acqua in bottiglia, individuare quella che può farci bene alla salute può risultare difficoltoso. Magari semplicemente perché pensiamo che l’acqua, in fondo, sia tutta uguale. Cosa cambierà mai tra una marca e l’altra? A parte il prezzo, ovviamente. In realtà, anche non volendo, scegliamo quella che ha il sapore che ci piace di più. E questo è dato dai minerali, come Magnesio e Calcio. A seconda della sorgente da dove viene prelevata l’acqua cambia, e così anche il “prodotto finale” che viene venduto in bottiglia.
Un altro fattore che possiamo imparare a prendere in considerazione durante gli acquisti è il pH. Affinché un’acqua sia “buona” deve essere almeno di 7. Questo valore ne indica la neutralità. Ma altrettanto importante è il residuo fisso. I valori generali ottimali sono compresi tra 50 e 500.
In questi casi le acque vengono classificate come “oligominerali“. E, sempre in generale, minore è il valore e “migliore” è l’acqua. Oltre questo valore, l’acqua non è indicata per alcune persone. Infatti le bottiglie che contengono valori compresi tra i 500 e i 1000 sono più indicate per gli sportivi, o per chi non riesce ad assumere abbastanza minerali con l’alimentazione.
Una volta individuati i due valori di cui sopra, possiamo controllare un’altra caratteristica. E chi soffre di ipertensione può, semplicemente comprando acqua in bottiglia, avere un’arma in più per combatterla. Stiamo parlando del residuo di sodio.
Esiste una marca di acqua in bottiglia che è particolarmente indicata, anche per l’alimentazione neonatale. Con un valore di residuo fisso di circa 22-23,8 mg per litro, l’Acqua Sant’Anna è stata più volte insignita come migliore acqua sia come rapporto qualità/prezzo che come quella meno mineralizzata. E dunque essendo poverissima di sodio è perfetta per tenere sotto controllo l’ipertensione.
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