Un lavoratore che si prende cura di un familiare disabile ha la possibilità di andare in pensione anticipata con legge 104.
Andare in pensione, magari anticipata, è l’obiettivo di ogni lavoratore. Soprattutto di quelli che devono assistere un familiare con disabilità grave.
Vediamo quali solo le possibilità per andare in pensione anticipata rispondendo al quesito inviato da un nostro Lettore: “Sono un impiegato pubblico nato nel 1966, assunto nella p.a. nel 1993 e sono attualmente caregiver di mio padre con il quale risiedo. Ho riscattato anche l’anno di militare e gli unici contributi in mio possesso sono quelli della p.a. Chiedo se con queste condizioni e con i relativi anni contributivi potrei andare in pensione, anche per il fatto che la sede di lavoro è molto lontana dalla residenza. Perdonate la mia domanda quasi opportunista, ma la distanza dal lavoro sta minando le mie forze e la salute. Nell’attesa di una Vostra risposta mi complimento per la rubrica. Grazie e buona serata”.
Si può andare in pensione anticipata con legge 104 in due modi: l’APE sociale e Quota 41. Per entrambe le misure sono richiesti rigidi requisiti come, per esempio, la convivenza con il familiare disabile (legge 104 art.3, c.3).
In sintesi, l’APE sociale sarà valida fino al 31 dicembre 2022 e prevede il requisito anagrafico di 64 anni e 30 di contributi. Attualmente, questi, però, sono diventati 28 grazie allo sconto contributivo di massimo due anni per ogni figlio.
Invece, può richiedere Quota 41 il lavoratore considerato “precoce”. Cioè deve aver maturato almeno un anno contributivo prima dei 19 anni. Quindi, si accede senza tener conto dell’età anagrafica ma con 41 anni di contributi. Inoltre, bisogna essere in una delle 4 tutele previste dalla normativa, tra le quali c’è anche l’assistenza a un familiare con disabilità grave.
Riguardo al trasferimento ad altra sede di lavoro la legge 104, articolo 33, commi 5-6 stabilisce “il diritto per il genitore o familiare lavoratore e per il lavoratore disabile, ove possibile, alla scelta della sede di lavoro più vicina al proprio domicilio”.
In realtà, l’espressione “ove possibile” crea confusione. Questo perché un’azienda potrà decidere di non accettare il trasferimento per questioni organizzative. Questa possibilità del datore di lavoro è condivisa da alcune sentenze della Corte di Cassazione.
Possono comunque chiedere il trasferimento i familiari che accudiscono in modo continuativo ed esclusivo un familiare con disabilità grave, anche non convivente.
Inoltre, l’articolo 21 stabilisce che le persone con disabilità “con un grado di invalidità superiore ai due terzi” o invalide per servizio di prima, seconda o terza categoria, hanno il diritto per primi alla scelta della sede di lavoro, in caso di un concorso presso un ente pubblico.
Le possibilità per andare in pensione anticipata con legge 104 sono due: APE sociale e Quota 41. Inoltre, un lavoratore che assiste un familiare disabile può chiedere il trasferimento della sede di lavoro. D’altra parte, però, la lontananza della sede di lavoro dalla residenza non è un requisito previsto per il pensionamento anticipato.
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