Quando andiamo al supermercato vogliamo acquistare il latte migliore, soprattutto perché fa parte anche dell’alimentazione dei nostri figli.
Incredibilmente, però, il latte all’interno dei cartoni o in bottiglia è spesso “contaminato”. Non c’è solo la pasta al Glifosfato, anche altri prodotti che arrivano nelle nostre tavole non sono propriamente “puri”. Un’indagine ha svelato quali sono i marchi migliori.
Quando sentiamo parlare di allevamenti intensivi vengono in mente gli animali da macello. In realtà il “fenomeno” è molto più ampio e si manifesta in più modi. Su come vengono trattati quelli destinati al consumo umano ci sono notizie allarmanti. E anche le mucche da latte, purtroppo, non fanno eccezione.
Per “aumentare le performance”, vengono sottoposte a trattamenti farmacologici. Più precisamente, a cure antibiotiche. Questo perché la produzione di latte è continua e viene fatta meccanicamente. Onde evitare infiammazioni e mastiti, ecco che le aziende curano “preventivamente” gli animali. Ma è inevitabile che poi, questi medicinali finiscano proprio nel latte. Il fenomeno, tra le altre cose, ha innescato l’antibiotico resistenza, un pericolo sanitario reale che sta preoccupando i medici in tutto il mondo.
I consumatori non sono in grado di capire come è stato prodotto il latte che acquistano. La scelta al supermercato è molto ampia, ci sono tanti marchi tra cui scegliere. E naturalmente è anche una questione di prezzo. Fortunatamente, alcune realtà a difesa dei consumatori eseguono di tanto in tanto dei test. Per informare le persone e aiutarle a orientare gli acquisti.
Nel caso del latte, è la rivista Il Salvagente che si è occupato di analizzare ben 21 tipi di latte italiano. Sono stati presi in considerazione quelli freschi e a lunga conservazione, e marchi venduti sia nei discount che nei grandi supermercati. Non sono stati campionati, però, marchi di Latte Bio, perché fisiologicamente sottoposti già a controlli più rigidi. Ecco cosa è emerso.
L’indagine condotta da Il Salvagente non è la prima, anzi. Altre realtà avevano fatto dei test per capire quali fossero le aziende che usavano minori quantità di medicinali. Da quest’ultima è stata confermata che in alcuni marchi di latte sono presenti tracce di antibiotici. Anche se bisogna specificare che sono risultate al di sotto dei valori ammessi dalla Legge.
Dunque in fondo ci troviamo sempre di fronte a prodotti non pericolosi per la salute, e c’è una buona notizia: sono diverse le aziende dove NON è stata trovata alcuna tracci di antibiotici. Ecco la classifica pubblicatada Il Salvagente: GRANAROLO Latte intero UHT; MILA Senza lattosio UHT; CANDIA Gran latte UHT; ARBOREA Latte intero UHT; STERILGARDA Latte parzialmente scremato UHT; PARMALAT Bontà e linea parzialmente scremato UHT; PARMALAT ZYMIL alta digeribilità magro UHT; TODIS Colle maggio latte fresco; SELEX alta qualità fresco.
Come precisa la rivista italiana alla fine dei suoi test, le indagini non sono svolte per “danneggiare” le aziende. La volontà è quella di rendere i consumatori più informati e più consapevoli, affinché possano scegliere in totale libertà i prodotti migliori sul mercato.
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