Una inchiesta della Procura di Milano ha evidenziato una presunta truffa ai danni dell’INPS per contratti di lavori fittizi.
Le truffe ai danni di enti statali sono molto numerose. Qualche giorno in un articolo abbiamo scritto di fare attenzione al messaggio INPS, si rischia il furto dei dati personali e soldi ma c’è un modo per difendersi. Spiegando che si tratta di messaggi phishing e smishing con cui i cyber criminali potrebbero rubare i dati personali e i soldi.
Oggi invece si parlerà di una truffa ai danni dell’INPS. Nove sono le persone indagate; tutti falsi sindacalisti assunti da società compiacenti. Le protagoniste della truffa sarebbero alcune single sindacali minori appoggiate a CISL e UIL. Un danno di circa mezzo milione di euro con un meccanismo bene rodato.
Lo schema della truffa ai danni dell’INPS riconosceva a un lavoratore i contributi maturati per richiedere la pensione senza che, in realtà, il datore di lavoro o il sindacato avessero effettuato versamenti di denaro. Il beneficio era riconosciuto perché il lavoratore aveva prestato lavoro per un periodo di minimo 6 mesi presso un datore distaccante. A questo punto i finti lavoratori dopo il periodo di prova ricevevano lo stipendio dalle imprese anche se di fatto lavoravano per le associazioni sindacali.
In seguito, venivano distaccati in aspettativa sindacale non retribuita. A questo punto i lavoratori non venivano pagati dall’impresa ma dai sindacati, come prevede la legge, mentre i contributi venivano versati dall’INPS, che ignorava tutto. Da qui la truffa.
L’inchiesta è stata svolta dalla Procura di Milano e dal Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di finanza. Le persone sentite come informate sui fatti avrebbero dichiarato che per esercitare l’attività sindacale dovevano sottoscrivere contratti di lavori finti presso società compiacenti. Questo era un modo per godere dell’aspettativa sindacale non retribuita che avrebbe comportato un risparmio contributivo per i sindacati.
Secondo le indagini, il sistema dell’aspettativa sindacale serviva anche ad alcune organizzazioni sindacali per ottenere delle attività lavorative da persone che erano in aspettativa. In questo modo non avrebbero versato i relativi oneri previsti. Infatti, utilizzavano assunzioni fittizie nelle aziende per meno di 6 mesi previsti dalla legge.
Insomma, la truffa ai danni dell’INPS è alquanto allarmante. Le sigle sindacali minori avrebbero tratto profitto per i mancato versamenti dei contributi ai danni dell’Istituto, pari a circa mezzo milione di euro.
Si tratta in realtà della “seconda parte” di una truffa che va avanti da molti mesi. I sequestri di oggi hanno riguardato:
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