Per calmierare i prezzi del carburante e delle bollette arriverà, probabilmente, un nuovo Decreto in auto di famiglie e imprese.
Il Governo è al lavoro per cercare di arginare i nuovi aumenti di benzina e diesel e di luce e gas. C’è attesa per un Decreto che salvi la situazione prima che degeneri.
Serve un prolungamento del taglio delle accise sul carburante e sulle bollette per non riportare i prezzi a livelli troppo alti. I mesi di maggio e giugno potrebbero rivelarsi difficili qualora il Governo non intervenga a stabilire i costi calmierati. I cittadini hanno bisogno di un salvagente che non li faccia affogare in un mare di aumenti e questo si traduce nella necessità di un nuovo Decreto che possa sistemare nuovamente la situazione. L’urgenza si è avvertita dopo gli ultimi rincari di benzina e diesel dovuti ad una recente crescita della quotazione del petrolio. Quali sono le previsioni per i prossimi mesi?
Il Governo sembra essere pronto per un nuovo intervento sulle accise appoggiandosi a circa 6 miliardi di risorse aggiuntive stanziate per salvare famiglie e imprese. L’aumento delle materie prime e, in particolare, della quotazione del petrolio spaventano i cittadini e le previsioni dei prossimi mesi sono tutt’altro che piacevoli dato che il contesto geopolitico potrebbe peggiorare ulteriormente per il prolungarsi della guerra in Ucraina. L’instabilità dilagherebbe e i prezzi potrebbero salire a dismisura; da qui la necessità di un intervento dell’esecutivo che sembrerebbe essere al lavoro per definire un nuovo decreto per i tagli delle accise di carburante e bollette.
Ad oggi il prezzo medio del self service è di 1,781 sia per la benzina e il diesel ma si corre il rischio che a maggio e giugno si tocchi nuovamente quota 2 euro qualora i prezzi non venissero calmierati.
L’esecutivo intende prolungare l’attuale taglio delle accise di benzina e diesel confermando la riduzione di 25 centesimi al litro. Ad oggi tale riduzione finirebbe il giorno 2 maggio ma con molta probabilità nei prossimi giorni assisteremo ad una proroga fino al 30 giugno. La copertura dei nuovi tagli verrebbe garantita dall’extra gettito IVA relativo ai guadagni maggiori del mese di marzo derivati proprio dall’eccessivo aumento dei prezzi.
Lo stesso Decreto potrebbe contenere direttive riguardanti le altre materie prime in modo tale da aiutare principalmente le imprese ad affrontare i costi di produzione. L’obiettivo è evitare la chiusura e l’interruzione dell’attività di piccole, medie e gradi imprese come è accaduto ad inizio anno per tante aziende produttrici di pasta. Per raggiungere questo proposito il Governo sta pensando di optare per fondi integrativi da erogare alle stazioni appaltanti con l’assicurazione di gare con prezzi corretti. Parliamo di miliardi di euro che potrebbero migliorare la situazione sul fronte delle imprese. Allo stesso modo l’esecutivo potrebbe introdurre interventi mirati per sostenere le aziende maggiormente colpite dalla crisi e dagli aumenti dei prezzi come, ad esempio, le filiere della ceramica.
Oltre al taglio delle accise e ad altri interventi mirati a ridurre i costi delle materie prime, il Governo dovrebbe continuare a seguire in parallelo la strada della svolta green con l’aumento dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Il rilancio del settore aiuterebbe a calmierare i prezzi riducendo le richieste di fonti fossili. In più, l’Italia si emanciperebbe dalla dipendenza del gas russo che a breve potrebbe non arrivare più. L’eolico e il fotovoltaico dovrebbero essere il futuro e gli aiuti per le installazioni domestiche rappresentano un passo in avanti ma servono segnali più forti e concreti in questa direzione.
L’energia rinnovabile combatterebbe efficacemente i costi in bolletta ed andrebbe ad incrementare le misure attivate per sostenere economicamente la fascia di popolazione in difficoltà come il Bonus sociale.
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