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Riforma pensione 2023 si parte con 64 anni e tagli sui contributi, dubbi su Quota 41 e in bilico sconti donne e gravosi

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La riforma pensioni 2023 nonostante vari rallentamenti continua perché Governo e sindacati vorrebbero trovare un accordo entro il 2022.

Fino a qualche mese fa la riforma delle pensioni era un argomento fondamentale nell’agenda dei lavori del Governo. Però, la guerra tra Russia e Ucraina ha cambiato le priorità.

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Comunque, continua il confronto fra Governo e parti sociali perché entrambi hanno l’intenzione di arrivare a un accordo entro la fine del 2022.

Riforma pensioni 2023: le novità allo studio del Governo

Pensione anticipata a 64 anni con il calcolo contributivo, sconti per le donne e i lavori gravosi, Quota 41. Questi sono gli argomenti portati al tavolo delle trattative sulla riforma delle pensioni 2023. Il Governo spinge per non uscire dal sistema contributivo. Posizione che, data la flessibilità in uscita, è accettata anche dai sindacati. Questi però si concentrano anche sulle pensioni dei giovani e sulla previdenza complementare.

Fra le prime ipotesi vi è la pensione anticipata a 64 anni e 20 anni di contribuiti. Inoltre, ci sarà una decurtazione del 3% per ogni anno di anticipo. Un’altra possibilità è la pensione a due tempi. In questo caso, i contributi vengono liquidati subito mentre si aspetta che la pensione retributiva maturi.

Per quanto riguarda le pensioni donne o per lavori gravosi i sindacati, nello specifico la CISL, insistono perché la riforma pensioni diventi più equa e flessibile. Le parti sociali infatti chiedono:

  • maggiore tutela verso chi svolge lavori usuranti e gravosi;
  • pensione contributiva per coloro che rientrano nel sistema contributivo ma sono penalizzati dal lavoro discontinuo;
  • incentivare la pensione complementare.

La proposta della CGIL, invece, è la Quota 41 per tutti. Si tratta di una misura che, senza considerare l’età, permette di uscire dal mondo del lavoro con 41 anni di contributi. Oppure, a partire da 62 anni.

La riforma pensioni 2023 si concentra anche sulla pensione contributiva per i giovani e per coloro che hanno svolto lavori discontinui.

Altre proposte

Tra le altre proposte al vaglio dei lavori per la riforma pensioni 2023, Governo e sindacati si confrontano sull’introduzione di una pensione di garanzia. Di conseguenza potrebbe esserci tante le novità importanti, come lo sconto sui contributi per le donne con figli oppure maggiori tutele per i giovani lavoratori.

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