Assegno Unico Universale, circa 600 mila famiglie in più riceveranno il pagamento della misura nel mese di maggio. Scopriamo quando i soldi verranno erogati.
Più di 7,6 milioni di nuclei familiari sono in attesa dell’Assegno Unico del mese di maggio. La terza erogazione è in arrivo e coinvolgerà una più ampia platea di beneficiari.
Dal 1° gennaio 2022 si è aperta per le famiglie italiane la possibilità di richiedere l’Assegno Unico Universale, una misura dedicata ai nuclei familiari che racchiude diversi bonus e gli assegni familiari attivi fino al 31 dicembre 2021. Un incentivo molto atteso – dall’importo variabile in base all’ISEE e al numero dei componenti della famiglia – che è stato erogato a partire dal mese di marzo. Tantissimi cittadini hanno già ricevuto, dunque, due mensilità (marzo e aprile) mentre tante altre sono in attesa del primo pagamento. Il ritardo potrebbe essere legato ad un maggior numero di controlli oppure ad superamento del termine ultimo di inoltro della domanda. Ad ogni modo la situazione si sta pian pian risolvendo, le difficoltà si stanno superando e nel mese di maggio 600 mila famiglie in più riceveranno l’assegno.
Stabilire una data precisa del pagamento dell’Assegno Universale non è possibile dato che i versamenti dipendono da diverse variabili. Le direttive della Banca di Italia sono tra i fattori che maggiormente influenzano il giorno di erogazione della somma ma, in linea di massima, è possibile affermare che nell’arco di sei giorni tutti i pagamenti accertati verranno effettuati come è accaduto nel mese di aprile.
Circa 7 milioni di famiglie hanno ricevuto l’importo spettante a partire dalla terza settimana del mese uscente e, ad oggi, tutti i versamenti sono stati erogati. Ora si attendono quelli del mese di maggio che coinvolgeranno 600 mila famiglie in più. Tale è, infatti, il numero aggiuntivo di domande pervenute e approvate. Ciò significa che la spesa per il mese in corso sarà di 15,12 miliardi di euro per un totale di 11 milioni di figli.
La Banca d’Italia è chiamata a calcolare i volumi massimi giornalieri per gli accrediti per poi riportare i risultati all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Dalla velocità della comunicazione tra Banca e INPS dipenderà la partenza delle erogazioni e, dunque, il calendario dei pagamenti. Di sicuro, dunque, c’è solamente il fatto che i versamenti si concluderanno entro maggio e che, a partire dai primi, la procedura verrà archiviata in sei giorni lavorativi.
A ricevere per primi i pagamenti saranno i cittadini che hanno già ottenuto l’erogazione nei mesi precedenti. Una volta finita questa prima fase si inizierà con i versamenti per le famiglie che riceveranno il primo accredito. Possibili ritardi saranno dovuti a maggiori verifiche e alla necessità da parte dell’INPS di controllare la soddisfazione reale dei requisiti di accesso alla misura. Tra i documenti più richiesti citiamo la sentenza di affido e l’ISEE. Chi non avesse ancora inviato l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente dovrà procedere entro il 30 giugno oppure perderà il diritto agli arretrati. Ricordiamo che l’ISEE permetterà la corretta assegnazione del nucleo alla fasci di riferimento in base al reddito. Non indicandolo si riceverà la somma minima, 50 euro, pur avendo diritto ad un importo maggiore.
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