I tassi di interesse sui mutui continuano ad aumentare e si amplia il divario tra tasso fisso e variabile. Cosa dobbiamo attenderci da qui a fine anno?
Mutui, i tassi di interesse non arrestano la loro corsa. L’incremento è considerevole e le perplessità sul futuro crescono parallelamente.
Un mutuo è la soluzione al problema di liquidità nel momento in cui si desidera acquistare una casa. Piuttosto che pagare l’affitto, infatti, giovani e meno giovani decidono di chiedere un finanziamento per supportare il progetto di vita. Ed ecco che da un giorno all’altro ci si ritrova a pagare mensilmente le rate di rimborso del mutuo il cui importo dipende dalla somma richiesta alla banca, dalla durata del piano di ammortamento e dai tassi di interesse.
Un’altra variabile che influisce sull’importo finale della rata mensile è legata alla scelta tra tasso fisso – con rate costanti per tutto il periodo di rimborso – e variabile – con rate variabili in base all’indice di riferimento legato al costo del denaro. Questa differenza tra fisso e variabile si sta accusando particolarmente in questo difficile periodo per i mutui a causa di tutte le conseguenze scatenate dalla guerra in Ucraina. Tutti i tassi stanno aumentando, ma una tipologia più dell’altra.
Iniziamo dai finanziamenti a tasso fisso che hanno registrato un incremento nelle ultime settimane di mezzo punto. Parliamo di un aumento medio di +120 centesimi rispetto al 2021 nello stesso periodo mentre il tasso variabile registra un +20 centesimi da inizio anno e dal 2021.
Nel mese di aprile è stato registrato un aumento fino all’1,80% dell’indice di riferimento dei tassi fissi – l’Eurirs – per i mutui di venti anni e fino all’1,50% per i mutui trentennali. Il tasso variabile, invece, rimane con l’Euribor con segno negativo attestandosi su un -0,50%. Il divario tra tasso fisso e variabile, dunque, è importante ed influisce notevolmente sulla scelta dei cittadini che vogliono chiedere un mutuo. Allo stesso modo spinge chi ha già acceso un mutuo a bloccare la richiesta di una surroga dato che i nuovi tassi potrebbero essere più alti di quelli applicati fino ad ora.
Ipotizziamo la necessità di richiedere un mutuo da 180 mila euro con piano di ammortamento a 20 anni. Ad oggi, la rata mensile proposta dalle banche con i tassi fissi più convenienti si attesta sui 916 euro (su una media di 934 euro) mentre scegliendo il tasso variabile si pagheranno 806/812 euro al mese. Gli importi scendono optando per un rimborso a trent’anni. La rata con tasso fisso risulta essere di 672 euro o 702 euro mentre con tasso variabile di 563 oppure 567 euro.
La differenza di cento euro tra fisso e variabile sembra spingere in direzione del tasso variabile e, soprattutto, della durata trentennale. In prospettiva la scelta dovrebbe essere legata ad un’ipotesi di rialzo dell’Euribon entro la fine dell’anno per poter dire di aver valutato il contesto a 360°.
Concludiamo con una doverosa segnalazione riguardante i mutui per gli under 36 con tassi agevolati. Nei mesi passati le richieste sono state numerose, la convenienza si toccava con mano ma la brutta notizia è che, ad oggi, non sono più richiedibili perché tecnicamente inapplicabili. Il tasso, infatti, pur essendo agevolato è più alto del limite stabilito dalla normativa ossia dell’1,92%.
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