Il Decreto aiuti nasconde un colpo basso per i contribuenti. E’ previsto un aumento delle addizionali regionali IRPEF in alcuni Comuni oltre all’introduzione di una tassa di imbarco.
Il disappunto cresce tra i cittadini dopo essere venuti a conoscenza dei “lati oscuri” del Decreto aiuti. Non solo sostegno ma anche aumenti inaspettati.
Il Decreto aiuti arrivato come una scialuppa di salvataggio in pieno oceano ha dei lati nascosti poco piacevoli per i contribuenti. I sostegni economici e le manovre rese note fino ad oggi sono risultate favorevoli per i cittadini. Ricordiamo la proroga fino al 30 settembre 2022 del termine ultimo per la realizzazione del 30% minimo degli interventi previsti per accedere al Superbonus 110%; il prolungamento del taglio delle accise sul carburante e l’introduzione del Bonus 200 euro per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.
Il Governo cerca di aiutare le famiglie e le imprese in difficoltĂ a causa dei rincari generali. La notizia di possibili aumenti delle addizionali comunali e di una tassa di imbarco ha, dunque, destabilizzato gli italiani che si interrogano sul motivo alla base di questa decisione.
Il Governo lascia libertà di scelta ai sindaci dei Comuni. La tassazione locale è nelle loro mani e un eventuale aumento delle addizionali comunali a loro discrezione. Il Decreto aiuti è dalla parte delle amministrazioni comunali e concede la possibilità di poter superare i limiti nazionali qualora particolari difficoltà lo richiedessero. La decisione, dunque, è legata alla volontà di sostenere i comuni più indebitati anche se a farne le spese saranno i cittadini.
Oltre alle addizionali, i sindaci possono intervenire introducendo una tassa di imbarco. L’importo previsto è di due euro e dovranno corrisponderlo tutti i passeggeri pronti per imbarcarsi su una nave attraccata al porto del Comune oppure per prendere un volo all’aeroporto. Brutte notizie, dunque, ma non tutte le città italiane saranno coinvolte in questo colpo basso. Alcuni Comuni necessitano più di altri di fare cassa, vediamo quali sono.
I primi due Comuni che potrebbero optare per l’aumento delle addizionali comunali IRPEF e per la tassa di imbarco sembrano essere Milano e Napoli. Seguono Genova, Torino e Palermo. Un piano di equilibrio per affrontare le numerose spese e i rincari che non solo i cittadini devono affrontare ma anche le amministrazioni comunali.
Mentre si decide se spegnere o meno l’illuminazione stradale e le luci nei luoghi pubblici si ragiona su queste possibilità lasciate aperte dal Governo Draghi. Le amministrazioni potranno avanzare le proposte di tassazione e aumento addizionali ma sarà facoltà del Consiglio comunale bocciare o meno la richiesta di mettere mano nei portafogli dei cittadini. A Palermo, ad esempio, il Consiglio ha detto un sonoro “no” all’amministrazione tutelando i palermitani. Sarà così anche nelle altre città italiane?
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