Bisognerebbe effettuare spesso controlli in banca, prima di effettuare determinate operazioni. Si rischiano multe salatissime.
Avere un conto corrente è ormai prassi imprescindibile nelle nostre vite. Si possono scegliere tante formule, carte ricaricabili con Iban o conti virtuali. Ma alcune regole valgono sempre. Quando effettuiamo transazioni economiche è meglio prima eseguire un check della situazione.
Questo per evitare “grattacapi” che in alcuni casi possono diventare molto fastidiosi. Stiamo parlando ad esempio dell’emissione di un assegno “scoperto”. Probabilmente non ci siamo mai chiesti davvero cosa possa comportare questa azione. Invece la Legge parla chiaro e soprattutto non ammette ignoranza. Ecco dunque cosa consiglia l’esperto.
Siamo sempre di corsa e riuscire a tenere a mente ogni scadenza, obbligo o dovere è difficile. Anche se cerchiamo di essere precisi, probabilmente qualche volta abbiamo peccato di “leggerezza”, magari in un pagamento. Il problema è che oggi non ci possiamo più permettere alcuno sbaglio.
Ci sono norme ben precise, infatti, che regolano l’emissione di un assegno bancario. Che se non rispettate possono costare multe anche fino a 3 mila euro. Più precisamente l’Art. 2 della Legge 369/90 prevede le conseguenze per chi emette un assegno in modo “non regolare”. Se nel conto non è presente la disponibilità , e l’assegno non viene incassato dal beneficiario, si dovrà pagare una bella multa al Prefetto. Non solo: se l’importo dell’assegno supera i 10 mila Euro, la multa può arrivare anche a 6 mila Euro.
Le banche solitamente avvertono i clienti che non possono coprire l’assegno emesso. Ma non sono obbligate. Considerato poi che molte transazioni sono automatizzate, il rischio è quello che una procedura venga avviata senza nessun avviso. Parliamo di una procedura molto spiacevole, ovvero il “protesto”. A questo punto il cliente della banca verrà segnalato al Prefetto, al quale dovrà poi pagare la multa.
Ma non finisce qui. Anche se onorata la sanzione, sorgono ulteriori problemi. Il correntista rischia di finire nella “black List” e di non poter più accedere per molti mesi – nei casi più gravi anche 2 anni – a finanziamenti e/o prestiti. Dunque è sempre bene prestare attenzione. Anche se l’evento è di natura involontaria, si rischiano le conseguenze di chi emette assegni in modo “fraudolento”.
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