Le casalinghe, le donne che non hanno mai lavorato e i caregiver possono richiedere ed ottenere una pensione pur non avendo una contribuzione alle spalle.
Scopriamo quali sono le opzioni previste per casalinghe, caregiver e donne senza contributi per poter avere una rendita pensionistica mensile.
Esiste il Fondo Casalinghe, Fondo di Previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari, dedicato alle donne o agli uomini che non hanno lavorato e dunque accumulato contributi per gestire la famiglie e occuparsi della cura delle persone conviventi. Seppur non retribuito, infatti, il lavoro casalingo è impegnativo, non regala giorni di riposo né ferie e richiede un impegno costante durante tutto il giorno.
Chi per scelta, chi per necessità o chi per difficoltà nel trovare un’occupazione, sono numerose le persone casalinghe oppure caregiver. Il Governo consente loro di ottenere una pensione iscrivendosi al citato Fondo Casalinghe. La scelta è facoltativa ma i vantaggi si toccano con mano. Vediamo i dettagli di questa possibilità.
Il primo passo per ottenere la pensione è l’iscrizione al Fondo Casalinghe. La domanda va inoltrata telematicamente accedendo al portale dell’INPS e la richiesta verrà accolta in automatico. L’iscrizione può essere effettuata da tutti coloro che non sono titolari di pensione oppure di lavoro retribuito. Possono procedere anche le lavoratrici part time che non possono accedere alla pensione minima. Dopo la domanda si riceveranno i bollettini e così sarà possibile cominciare a versare i contributi.
Superati i cinque anni di contributi sarà possibile cominciare ad ottenere l’erogazione della pensione che può essere un’alternativa alla pensione di inabilità (con invalidità accertata per qualunque attività lavorativa) e alla pensione di vecchiaia.
Il contributo minimo mensile è di 26 euro e l’anno di contribuzione si potrà ottenere con un versamento di 310 euro. Attenzione a non rimanere sotto la soglia limite perché superato il periodo di maturazione i contributi insufficienti rimarranno silenti e si perderanno. Dagli importi dei versamenti dipenderà, naturalmente, la somma erogata sotto forma di “pensione”. Si stimano mille euro al mese con 35 anni di contributi secondo il calcolo che fa riferimento al sistema contributivo e tiene conto della rivalutazione periodica del PIL da parte dell’ISTAT.
Nello specifico, la formula per calcolare la pensione delle casalinghe tiene conto del prodotto tra montante contributivo e coefficiente di rivalutazione diviso per 13 mensilità.
Le casalinghe non iscritte al Fondo possono ottenere la pensione sociale pur non avendo contributi rispettando specifiche condizioni. Requisiti di accesso sono l’età di 67 anni – sia donne che uomini – la cittadinanza italiana o di un Paese europeo (con iscrizione all’anagrafe della città di residenza) o cittadini extracomunitari con un permesso di soggiorno di lungo periodo e la residenza stabile e continuativa in Italia da almeno dieci anni.
Altra condizione è trovarsi in uno stato di bisogno con un reddito inferiore al limite stabilito ogni anno. Si potrà ottenere l’importo pieno se si è senza reddito oppure con un reddito inferiore a 6.079,45 euro se coniugate. L’importo sarà ridotto, invece, per richiedenti con reddito cumulato con il coniuge inferiore a 12.158,90 euro e per le donne non sposate con reddito non superiore a 6.079,45 euro.
Concludiamo indicando l’importo pieno previsto con la pensione sociale. Le beneficiarie potranno ottenere 468 euro per tredici mensilità a cui è possibile aggiungere la pensione di cittadinanza fino ad arrivare ad una somma massima di 780 euro al mese.
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