INPS, i pensionati devono inoltrare un documento a partire dal mese di giugno per non perdere il diritto ad alcune prestazioni.
Il rischio è di vedersi sospesa la pensione per non aver inviato un documento fondamentale per l’INPS. Scopriamo qual è per non dimenticare una scadenza importante.
I pensionati hanno degli obblighi al pari dei lavoratori. Se si dovesse pensare che l’uscita dal mondo del lavoro comporti meno oneri si sbaglierebbe notevolmente dato che scadenze ed invii dei documenti sono obbligatori anche per i percettori dell’assegno pensionistico. Nello specifico, i pensionati beneficiari di prestazioni legate al reddito sono vincolati alla dichiarazione della situazione reddituale all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Il riferimento è ai percettori di prestazioni assistenziali e previdenziali il cui accesso è collegato al reddito personale nonché a quello dei familiari che compongono il nucleo familiare. Violando tale direttiva si rischia la sospensione dell’erogazione dell’assegno pensionistico.
I pensionati percettori di prestazioni connesse al reddito devono prestare particolare attenzione alla scadenza dell’inoltro della dichiarazione delle situazione reddituale dato che l’INPS non avvisa personalmente ogni cittadino del termine ultimo dell’obbligo. L’Istituto lancia delle campagne di allerta per ricordare la scadenza che nel 2022 sono durate fino al 21 marzo, data ultima di presentazione dei modelli RED, Campagna Ordinaria 2021 e Solleciti 2020. Superato questo periodo altri pensionati si ritrovano a non dimenticare un inoltro importante a partire dal mese di giugno.
Parliamo di chi è residente all’estero e deve essere sottoposto, come ogni anno, ai controlli dell’INPS. L’accertamento reddituale, in questi casi, viene effettuato attraverso le certificazioni rilasciate da organismi esteri oppure mediante autocertificazione. Nello specifico, è compito degli Organismi erogatori delle prestazioni dei singoli Paesi controllare i redditi derivanti dalle prestazioni assistenziali e previdenziali. Le autocertificazioni, invece, devono essere consegnate all’Autorità Consolare italiana oppure ad un ente autorizzato.
A giugno i pensionati all’estero riceveranno i modelli cartacei REDEST e potranno svolgere la procedura accedendo agli Enti di Patronato e alle Strutture territoriali tramite internet per Patronati e Consolati e intranet per le Strutture dell’Istituto. Una volta consegnato il modulo reddituale, sarà compito degli Enti di Patronato e delle Strutture accertare l’identità del patronato, ricevere i modelli REDEST compilati e firmati, verificare la documentazione presentata in allegato e acquisire i dati seguendo le modalità di riferimento. L’iter è necessario perché altrimenti l’INPS sospenderà la pensione e le prestazioni erogate.
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