È stato lanciato un allarme per l’encefalite da Zecche, un’infezione molto pericolosa per la salute dell’uomo. Il 2022 potrebbe essere l’anno peggiore.
La puntura di zecche può portare a malattie gravi. Molte organizzazioni per la tutela della salute pubblica lanciano ogni anno moniti e informazioni utili. L’ultimo studio, effettuato dalla Fondazione Mach di San Michele all’Adige, pubblica un appello: il 2022 potrebbe essere un’annata terribile.
Per capire bene come mai, dobbiamo fare un passettino indietro, e più precisamente nel 2020. Durante la pandemia vennero registrati dei fenomeni naturali più intensi, come ad esempio quello della produzione di polline. Il polline si diffonde tutti gli anni, in modo che le piante possano riprodursi. Ma ci sono delle annate in cui la produzione abbonda più del solito.
L’encefalite virale è un’infiammazione del cervello che può portare conseguenze anche molto gravi. Inizialmente l’encefalite può addirittura essere scambiata per influenza, poiché dà gli stessi sintomi. Fondamentale è scoprirla in tempo, proprio per evitare che porti a danni irreparabili.
Le cause dell’insorgere di questa malattia sono svariate, e talvolta non se ne conoscono i dettagli precisi. Si ritiene però che molti batteri, fughi, virus e parassiti portino all’encefalite. Soprattutto in soggetti che hanno le difese immunitarie basse. Le zecche sono insetti che – direttamente o indirettamente – possono trasmettere virus capaci di scatenare anche l’encefalite.
Un interessante studio effettuato dalla Fondazione Edmund Mach ha fatto emergere dati incredibili. Secondo il team di esperti, quando la quantità di polline è molto alta, 2 anni dopo si registrano più casi di encefalite. Lo staff ha anche individuato quale polline sia più implicato in questa correlazione: quello di alberi come il faggio, il carpino nero e le querce.
Ma cosa c’entra il polline con l’encefalite? Effettivamente la domanda sorge spontanea. Ebbene, una più ampia quantità di polline alimenta determinati tipi di roditori, i quali si moltiplicano “a dismisura”. Le zecche, parassiti che attaccano anche questo tipo di animali, trova dunque più “prede”. Aumenta così anche il loro numero e le possibilità che le persone vengano punte. Queste analisi sono state svolte dall’Unità di Ecologia Applicata e dall’Unità di Botanica Ambientale del Centro Ricerca e Innovazione della Fem.
Durante un periodo compreso tra questo mese di maggio e giugno, la fondazione stima che molte più persone contrarranno malattie a causa di puntura di zecca. Tra queste, l’encefalite, la Malattia di Lyme e anche la rickettsiosi.
Limitare il più possibile la diffusione delle malattie provocate dalle punture di zecche è qualcosa che possono fare le organizzazioni preposte ma anche i cittadini. Ad esempio, molto importante è controllare i vestiti e la pelle in tutto il corpo dopo essere stati all’aperto. Prendere in tempo la malattia può davvero salvare la vita.
Le organizzazioni come la Fondazione Mach monitorano attentamente la situazione, sia a livello ambientale che faunistico e segnalano le zone più a rischio. Tra questi controlli, compare anche uno screening molecolare, che va a cercare l’eventuale presenza di virus pericolosi per l’uomo.
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