Se i lavori del Superbonus 110% non dovessero essere terminati in tempo cosa accadrebbe ai committenti? Il pericolo di dover pagare la somma di tasca propria è reale, scopriamo cosa stabilisce la normativa.
I dubbi sui Bonus edilizi sembrano senza fine. Una domanda in particolare preoccupa i committenti, cosa accade se gli interventi del Superbonus 110% non vengono conclusi nei tempi stabiliti?
Problemi burocratici, aumenti dei costi delle materie prime, mancanza di approvvigionamento, le cause di un possibile blocco temporaneo dei lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico sono numerose e reali. In condizioni “normali” i ritardi sulle tempistiche di fine degli interventi sono comuni e i cittadini sono ben consapevoli di tale eventualità e l’accettano attendendo una risoluzione della situazione. Nell’ambito del Superbonus, invece, l’attesa non è permessa. I committenti hanno delle tempistiche da rispettare per poter accedere alla misura e se la ditta non dovesse finire i lavori nei tempi prestabiliti le conseguenze potrebbero rivelarsi sgradevoli.
La normativa che disciplina il Superbonus 110% stabilisce che in relazione alla ristrutturazione delle villette unifamiliari è obbligatorio effettuare almeno il 30% degli interventi previsti dalla misura entro il 30 settembre 2022. Il termine ultimo – che fino a pochi giorni fa era fissato al 30 giugno 2022 – prevede, dunque, altri quattro mesi per soddisfare la condizione numero uno per poter ottenere l’agevolazione. Quattro mesi che potrebbero diventare tre se si considera che c’è agosto di mezzo, mese in cui le ditte chiudono così come le imprese per mandare in ferie i dipendenti.
Un tempo relativamente breve se si è ancora all’inizio dei lavori e il raggiungimento del 30% è ancora lontano. Eppure non ci sono possibilità di ulteriori proroghe (almeno fino ad oggi) e superando la scadenza senza aver soddisfatto il requisito si potrà dire addio al Superbonus 110%. Cosa accadrà ai committenti?
Conformità urbanistica, progettazione, esecuzione materiale degli interventi, presentazione e attesa dell’approvazione delle pratiche, il tempo passa e la scadenza si avvicina. Cresce la preoccupazione di non riuscire a raggiungere la percentuale del 30% dei lavori effettuati e i committenti cominciano a chiedersi cosa accadrebbe non rispettando la condizione.
La detrazione del 110% si ottiene solamente per le spese sostenute entro la data fissata a patto di terminare successivamente il lavoro iniziato. Tutte le spese effettuate oltre il 30 settembre 2022, invece, non potranno avvalersi della detrazione maggiorata ma sarà garantito il diritto di accedere alla detrazione con le aliquote ordinarie in base agli interventi effettuati.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…