In materia di Imu e Tari 2022, sussiste un’agevolazione non irrilevante che consente di risparmiare il 20%.
Imu e Tari sono due tributi conosciuti da tutti, che anche per quest’anno dovranno essere pagati da milioni di cittadini. Tuttavia, alla luce del decreto Rilancio e a precise condizioni, è in gioco un interessante sconto del 20%
Forse non tutti sanno che i noti tributi locali, che prendono il nome di Imu e Tari possono essere versate in misura minore, a causa di particolari esenzioni ed agevolazioni previste dalla legge.
Infatti, in alcuni Comuni italiani è possibile sfruttare lo sconto del 20% su Imu e Tari per l’anno in corso. L’agevolazione è stata prevista dal Decreto Rilancio, ma per poterne usufruire è doveroso rispettare due condizioni.
Di seguito faremo il punto proprio su questi interessanti vantaggi per il contribuente. I dettagli.
Imu e Tari sono due degli importi dovuti allo Stato da parte di milioni di contribuenti italiani: il relativo obbligo infatti si presenta annualmente. Che cosa sono in sintesi Imu e Tari? Ebbene, la risposta non è difficile da dare. Entrambe fanno parte del grande contenitore dei tributi locali, ma la prima è una imposta mentre la seconda è una vera e propria tassa. In particolare:
– l’Imu è la cosiddetta Imposta Municipale Unica. Detto tributo è l’imposta che si paga sulle proprietà immobiliari (fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli), e che ha prima preso il posto dell’Ici e poi ha inglobato la Tasi. In buona sostanza si tratta del tributo istituito dal governo Monti nella manovra Salva-Italia del 2011 e, come appena accennato, si paga a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari.
– la Tari è invece la cd. tassa sui rifiuti. Essa grava sui proprietari immobiliari e presenta tariffe diverse in relazione alla zona di residenza – talvolta cambia anche nome – e in rapporto alle dimensioni degli immobili e alla caratterizzazione del nucleo familiare. L’imposta è di competenza del Comune, ossia l’ente che ha l’onere di gestire le attività in merito ed emanare il proprio regolamento con cui indica le tariffe.
La differenza sostanziale tra le due è che l’imposta consiste in un tributo generico che i contribuenti sono tenuti a pagare senza ottenere niente in cambio dalla PA a cui il tributo è pagato.
Mentre la tassa rappresenta tecnicamente il corrispettivo che il contribuente deve versare per un servizio conseguito, che può essere personale o di pubblica utilità. La Tari infatti è stata introdotta a coprire i costi di gestione per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Come accennato all’inizio, in alcuni Comuni nel corso del 2022 è possibile beneficiare dello sconto del 20% su Imu e Tari. L’agevolazione è stata prevista dal Decreto rilancio, ma per poterne usufruire occorre il rispetto delle due distinte condizioni che seguono:
Nessun dubbio a riguardo: in base a quanto previsto nel citato decreto, in materia di “Riduzione di aliquote e tariffe degli enti territoriali in caso di pagamento mediante domiciliazione bancaria”, i Comuni possono valutare autonomamente se applicare una riduzione fino al 20% delle aliquote e delle tariffe delle proprie entrate tributarie e patrimoniali con delibera ad hoc.
Come accennato, al fine del meccanismo dell’agevolazione, l’ulteriore requisito è rappresentato dal pagamento con addebito diretto del pagamento su conto corrente bancario o postale.
Tutti gli interessati potranno ricevere le informazioni di dettaglio, facendo riferimento al sito web istituzionale di ogni Comune aderente al meccanismo. Nelle sue pagine le regole di dettaglio e le eventuali procedure da conoscere e da seguire per poter fruire fruizione dello sconto del 20% in oggetto.
Chiaro che anche queste agevolazioni vanno ad arricchire ulteriormente un quadro di benefici di vario tipo, oggi apprezzati più che mai dalla cittadinanza – alle prese con rincari e aumenti dei prezzi dei beni di prima necessità, delle bollette e dei carburanti.
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