Il Decreto anti-rincari si appresta ad ottenere oggi, 19 maggio 2022, il via libera dalla Camere. Le misure incluse serviranno per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi in Ucraina.
Si attende per oggi, 19 maggio, il via libera al Decreto anti-rincari, un DL che contiene numerose misure volte a risollevare la nazione in seguito alle conseguenza della guerra in Ucraina.
L’Italia e gli italiani hanno bisogno di un valido sostegno per uscire definitivamente e senza troppe ferite dalle sabbie mobili in cui sono caduti lo scorso 24 febbraio (anche prima considerando la pandemia e le sue conseguenze). Una forza distruttiva trascina la nazione sul fondo e il Governo ha l’obbligo di intervenire per salvare tutti i cittadini dagli aumenti e dagli effetti sociali, oltre che economici, legati al conflitto in Europa. I profumi della primavera sono annullati dall’aria di crisi, dalla paura di non riuscire a reagire efficacemente soprattutto qualora la guerra dovesse continuare a lungo. I cittadini hanno bisogno di speranza e di appigli a cui aggrapparsi saldamente per risollevarsi. Il Decreto anti-rincari vuole fornire questo supporto partendo da una delle problematiche più rilevanti, l’aumento del carburante.
L’intervento del Governo doveva essere repentino dopo l’aumento stellare di diesel e benzina e il superamento dei 2 euro al litro. Gli automobilisti non possono rinunciare agli spostamenti in auto ma non possono nemmeno dar fondo ai propri risparmi per un piano di carburante. Da qui la decisione del taglio delle accise per il mese di aprile e, ora, con il Decreto anti-rincari si assisterà ad una proroga della misura fino al prossimo 8 luglio sia per la benzina che per il gasolio.
Si parla di un passaggio dell’accisa per la benzina da 728,40 euro a 478,40 euro per mille litri e per il diesel da 617,40 euro a 367,40 euro per mille litri. L’accisa per il Gpl si attesta, poi, sui 182,61 euro per mille chili. Inoltre, viene ridotta al 5% l’aliquota IVA applicata sulle somministrazioni di gas naturale per autotrazione. Il Garante, poi, sarà chiamato a vigilare sui prezzi delle pompe mentre l’Autorità Garante dovrà monitorare la concorrenza e il mercato. I cittadini sollecitano per un lavoro più pressante dato che i prezzi sono già cominciati a risalire nonostante la conferma del taglio delle accise.
Un’altra misura di sostegno è il bonus da 200 euro per i dipendenti di aziende private che il datore di lavoro può erogare in modo tale da alleggerire la spesa di rifornimento del carburante. Non è previsto ISEE né limite reddituale, il datore può decidere autonomamente a chi erogare il buono benzina e il valore del voucher per un massimo di 200 euro. Importante sottolineare che l’agevolazione non concorre alla formazione del reddito.
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