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Pensioni

In pensione con “Opzione Donna” dai 6 a 9 anni in anticipo, ma anche con gli anni compiuti nel 2022?

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Opzione Donna si applica a tantissime possibili situazioni pratiche, ma vale anche per gli anni compiuti nel 2022 (requisito anagrafico)?

Opzione Donna è un interessante meccanismo che consente di anticipare il momento del pensionamento, ricorrendone i requisiti previsti dalla legge. La risposta ad un quesito pratico.

Foto Canva

Come vedremo un po’ più nel dettaglio nel corso di questo articolo, Opzione Donna consiste in un meccanismo che consente di accedere al trattamento pensionistico, quantificato secondo il sistema contributivo in base a condizioni di favore. Esso infatti comporta la possibilità per le lavoratrici donne (dipendenti e autonome) di andare in pensione anticipata al ricorrere di determinati requisiti.

Detto meccanismo si applica ad una pluralità di situazioni pratiche e c’è chi si domanda se vale il pensionamento con questa misura, nelle proprie specifiche circostanze. Per esempio, spetta Opzione Donna a chi, nata nel 1964 e con 35 anni di contributi, compie 58 anni a luglio? In altri termini, spetta questa particolare agevolazione a chi maturerebbe il requisito (anagrafico) nel 2022? Scopriamolo di seguito.

Opzione Donna: che cos’è in breve

Opzione Donna consiste in un sistema che permette alle lavoratrici, che abbiano specifici requisiti, di andare in pensione in via anticipata rispetto a quanto previsto dalle norme generali. Non siamo innanzi ad una vera e propria novità, in quanto l’opportunità è stata prevista per la prima volta nel 2004 con la legge Maroni e poi successivamente inserita nella Legge Fornero – e prorogata fino ad oggi.

Il cd. “regime sperimentale donna” consente alle donne lavoratrici di accedere al pensionamento con dei requisiti più favorevoli rispetto a quelli standard.

Come accennato, Opzione Donna è stata estesa di un altro anno. In particolare, i requisiti d’accesso, previsti dalla norma, sono i seguenti:

  • almeno 35 anni di anzianità contributiva,
  • età anagrafica di 58 anni (se dipendenti) oppure 59 anni (se autonome),
  • essi devono essere perfezionati entro il 31 dicembre 2021.

È opportuno chiarire che l’Opzione Donna interessa, in considerazione del requisito dei 35 anni di contribuzione, esclusivamente chi ha accreditato contributi prima del 1996. Si tratta di coloro che – senza Opzione Donna – vedrebbero calcolata la pensione con il sistema misto. Il meccanismo si applica sia alle lavoratrici del settore privato che a quelle del settore pubblico.

La proroga e il pensionamento in anticipo

Come accennato, l’ultima legge di Bilancio 2022 ha disposto la proroga del regime di questo anticipo pensionistico, che abbassa di molto la tempistica del pensionamento rispetto al meccanismo ordinario di cui ai requisiti della legge Fornero. D’altra parte, questa forma di pensionamento anticipato genera altresì un importo della pensione oggettivamente inferiore.

Grazie a questa agevolazione, le donne possono pensionarsi:

– 6 anni e 10 mesi prima se si considera la pensione anticipata;

–  9 o 8 anni prima se si tiene conto dell’età pensionabile di 67 anni.

Il punto come detto è che l’importo sarà inferiore, giacché l’opzione contributiva annulla la quota retributiva della pensione legata ai periodi pre 1996. Senza Opzione Donna, la lavoratrice potrebbe dunque vedersi applicate le regole del metodo retributivo, sicuramente più vantaggiose.

Dal punto di vista tecnico, i contributi di detto lasso di tempo pre 1996 sono infatti rivalutati anno per anno fino al 1996, e sommati a costituire un montante unico. Esso a sua volta è rivalutato fino alla decorrenza del trattamento pensionistico. Nessun dubbio anche sui contributi accreditati dal 1996: essi sono conteggiati con il sistema contributivo.

Opzione Donna: la risposta al quesito iniziale

Tornando al quesito iniziale, la risposta da darsi è nei termini seguenti. Al fine di accedere alla pensione anticipata Opzione donna, che implica i citati requisiti dei 35 anni di contributi regolarmente versati e dei 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti o 59 anni per le autonome, i requisiti da presentare debbono essere perfezionati tutti e due al 31 dicembre 2021.

Pertanto, nel caso menzionato nel quesito la donna ha maturato in tempo il mero requisito contributivo, ma non anche quello anagrafico. In altre parole, con gli anni compiuti nel 2022, il meccanismo di favore non può scattare. Pertanto, non può accedere nel 2022 a questa misura.

Ricordiamo altresì che nella nuova riforma che andrà in vigore nel 2023, si valuta la possibilità di rendere strutturale la pensione Opzione donna, con lo spostamento ogni anno della data entro quando maturare i requisiti.  Questo significa che non sarà più soggetta a proroga ma entrerà in maniera stabile nel nostro sistema previdenziale.

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