Scoperto in Italia il nuovo fungo killer, ovvero la contaminazione da Candida auris. Ci sono già casi che destano preoccupazioni.
Non c’è davvero tregua, in questo periodo storico. Che tutte le malattie si siano “risvegliate” improvvisamente? Non si sa. Ciò che percepiamo, invece, è la consapevolezza che forse siamo davvero “nell’era delle pandemie”, come previsto da diversi personaggi di spicco.
Impossibile non notare, infatti che malattie fino ad oggi rimaste “invisibili” stiano diventando improvvisamente più aggressive e contagiose. Dopo il Covid, che sembrava la “peste del secolo”, sbucano fuori altri virus e batteri che minano la nostra salute. Cosa sta succedendo?
Le teorie sono svariate. Dal riscaldamento globale alla globalizzazione, dai rapporti sessuali non protetti a un indebolimento generale delle nostre difese immunitarie.
Fatto sta che adesso anche un fungo – già conosciuto nel mondo scientifico – potrebbe rappresentare un serio pericolo. Vediamo di cosa si tratta e cosa sta succedendo (anche) in Italia.
Fino al 2019, almeno in Italia, non erano stati registrati casi di infezione dati da questo fungo. Parliamo di un patogeno simile alla Candida che tutti conosciamo ma che porta situazioni cliniche molto più gravi. Tanto che i medici, da sempre, temono uno sviluppo incontrollato.
La “paura” è giustificata e deriva dal fatto che il fungo killer si è dimostrato molto resistente alle cure “classiche” e soprattutto molto resistente nel tempo su superfici e organismi. In sostanza, il fungo sopravvive molto a lungo anche in ambienti ospedalieri e quando entra in contatto con le persone risulta di difficile controllo.
I centri per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive di tutto il mondo hanno classificato questo fungo come “osservato speciale” e soprattutto come “seria minaccia per la salute globale”.
La sua origine è per il momento sconosciuta, e forse è il risultato di un abuso di antibiotici, soprattutto in campo alimentare – ovvero gli allevamenti intensivi. Fatto sta che finora questo fungo è rimasto “latente” e non si sono mai verificati troppi casi gravi. Ma la notizia di una paziente contagiata ha fatto scattare l’allarme. Il caso si è registrato in un ospedale di Mestre (Venezia), dove un soggetto è stato ricoverato al rientro da un viaggio all’estero.
Una delle peculiarità della Candida auris è l’altissima contagiosità. Si trasmette da persona a persona ma soprattutto tramite il contatto con superfici contaminate. Alcuni test eseguiti in passato dimostrarono che il fungo riusciva a resistere molto a lungo dove era ricoverato il paziente: sul materasso, negli arredi della stanza e persino su finestre e balconi.
L’alta contagiosità e la percentuale di morte (oltre il 60%) sono le motivazioni per cui il mondo scientifico teme la diffusione del fungo. La sintomatologia, inoltre, non è facile da identificare immediatamente, poiché scambiata con quella causata da altri funghi. Tra le altre manifestazioni troviamo febbre, dolori muscolari e spiccata debolezza, nonché difficoltà a deglutire correttamente.
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