L’argomento è molto “scottante”: il ritrovamento di tracce di Bisfenolo nelle lattine di tonno e di altri alimenti continua a preoccupare.
La famosa rivista a difesa dei consumatori Il Salvagente continua a denunciare quelli che sono i potenziali pericoli di una sostanza chimica. Parliamo del Bisfenolo-A, che secondo alcuni studi (ma non confermati al 100%) causerebbe gravi disturbi alla salute dell’uomo. L’ultima indagine riguarda le lattine di tonno e anche di altri alimenti pronti.
Ma che cos’è il Bisfenolo, e come facciamo a evitare di entrare in contatto con questa sostanza potenzialmente dannosa? Per capire bene tutta la questione dobbiamo fare un passo indietro. Il Bisfenolo è infatti un elemento usato sin dagli anni ’60 per la produzione di lattine per alimenti. Negli anni, lo abbiamo ritrovato (e lo troviamo ancora) in biberon, contenitori per la conservazioni di alimenti, persino bottiglie di plastica, latte di metallo eccetera.
La questione sulla pericolosità del Bisfenolo è annosa. Il clou forse si raggiunse nel 2005. La rivista Il Salvagente, in un suo ultimo report molto dettagliato, ci ricorda di uno scandalo che avvenne in America e Canada. Alcuni studi di laboratorio mostrarono gravi effetti nocivi sulla salute delle persone. Venne ipotizzato che il Bisfenolo agisse sullo sviluppo ormonale. In alcuni casi accelerando il processo di pubertà nei giovanissimi.
Al tempo stesso, in Internet comparvero i risultati di uno studio indipendente. Da questo venne resa pubblica la quantità di Bisfenolo rilasciata da alcuni biberon dopo che erano stati scaldati.
Gli “scandali” riguardanti il Bisfenolo si sono susseguiti negli anni. Di buono c’è che le normative Europee hanno regolamentato meglio le quantità ammesse di Bisfenolo nei contenitori. E le aziende si sono adeguate. Infatti, nelle analisi effettuate sia da Il Salvagente che altre realtà, le tracce di Bisfenolo sono sempre risultate nei limiti consentiti.
Anche realtà tedesche si occupano di analizzare scatolette di tonno e di altri alimenti già dal 2014. La buona notizia è che i contenitori prodotti in Europa sono sostanzialmente sicuri, mentre le lattine che provengono dall’Asia risultano più “pericolose”.
In una situazione così complessa e bisognosa a tutt’oggi di trovare risposte, la rivista a tutela dei consumatori ha voluto dare il suo contributo. Ha effettuato delle analisi su 6 marchi di tonno tra i più conosciuti. Non sono stati però pubblicati i nomi di questi produttori. Il tonno in olio d’oliva esaminato era in diverse grammature, cioè scatolette da 52 grammi, da 80 e da 108 grammi.
Nel suo report, Il Salvagente dichiara che: “La ricerca del Bisfenolo è stata condotta con un metodo interno, che ha previsto un adeguato pretrattamento dei campioni per permettere l’estrazione del Bisfenolo A e successiva analisi quantitativa con GC-MS (Gascromatografia-spettrometria di massa)“. E fortunatamente i risultati hanno evidenziato che le quantità presenti rispettavano le attuali normative UE.
La questione è ancora aperta però, e noi consumatori possiamo fare “ben poco”, almeno fino a che le autorità competenti non avranno raggiunto un parere concorde. L’unica “arma” che abbiamo è il buon senso. Evitiamo di acquistare lattine, contenitori e scatolette prodotte al di fuori dell’UE. Oppure consumiamo un po’ di meno gli alimenti conservati in quei tipi di contenitori a rischio. Possiamo anche acquistare prodotti ove sia presente la dicitura “bisfenolo-free”. Perché fortunatamente ci sono molte aziende attente alla salute dell’uomo e dell’ambiente.
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