Può capitare dopo aver seguito l’iter di non vedersi riconoscere invalidità e legge 104. Oppure di non concordare col verbale dell’INPS.
Magari abbiamo ottenuto una percentuale di invalidità inferiore a quella “prevista”. Che avrebbe potuto farci accedere a pensione di invalidità, o permessi con la 104 eccetera. Il “giudizio” della Commissione dell’INPS, però, non è completamente definitivo. Possiamo fare appello e cercare di ottenere quanto riteniamo opportuno.
Il mancato riconoscimento dell’invalidità non deve essere inteso, dunque, come una negazione definitiva. Tra l’altro, nello stesso verbale che arriva a casa del richiedente, sono presenti le istruzioni su come presentare ricorso. Ricordiamo che il procedimento per ottenere invalidità e 104 è complesso ma non lunghissimo.
Solitamente l’INPS, una volta che ha ricevuto la richiesta, risponde entro 1 mese o 2. Fissa la visita specialistica che dovrà eseguire il richiedente. Dopo di che, ci vuole un altro mese circa per avere la risposta. Ma se questa non è “soddisfacente”, come fare? Ecco la procedura.
Il cittadino che si è visto recapitare il mancato riconoscimento di invalidità e/o 104, deve impugnare detto provvedimento dinanzi all’autorità giudiziaria. Ricordiamo però, che questa azione va effettuata entro 2 mesi dal ricevimento del verbale. Chi lascia trascorrere questo tempo non potrà più fare ricorso, però potrà sempre inviare una nuova domanda. Ovviamente ciò non conviene perché va ricominciata tutta la procedura.
Una volta che il cittadino si è rivolto al Tribunale di competenza, con tutta la documentazione che ritiene necessaria, sarà il Giudice ad agire. Innanzitutto nominerà un CTU (il consulente tecnico d’ufficio, come per altre cause). Siccome si tratta di questioni “sanitarie”, il consulente avrà un supporto, ovvero uno specialista in materia.
Il CTU provvederà ad esaminare tutte le carte e a stilare la sua relazione. Solitamente ci vuole almeno 1 mese. Quando la relazione completa sarà in mano al Giudice, questi chiederà alle parti coinvolte (INPS e cittadino) se desiderano contestare quanto emerso. Entrambi hanno 1 mese di tempo per farlo.
Se nessuna delle parti presenta documenti, contestazioni, richieste o altro, il Giudice omologa la relazione del CTU che diventa così la decisione finale. In caso contrario, si “ricomincia” la procedura e serviranno altri 30 giorni per depositare le eventuali contestazioni. Il tutto andrà avanti fino a che le parti non saranno completamente soddisfatte.
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