A breve partiranno i primi controlli da parte del Fisco, con riguardo all’imminente Riforma del Catasto. Quando bisogna preoccuparsi e come fare per evitare le sanzioni?
La Riforma del Catasto, a breve, si farà. Per tale motivo, il Fisco inizierà dei controlli molto rigidi sugli immobili, per contrastare il fenomeno delle cd. “case fantasma”.
Durante le ultime perlustrazioni tramite l’impiego dei droni, infatti, sono stati scoperti ben 1,2 milioni di edifici “irregolari”, non segnalati presso il Catasto. La Riforma, dunque, avrà come obiettivo principale la risoluzione della problematica relativa agli immobili non regolarizzati.
Un ruolo chiave nell’ambito di tale progetto di lotta all’evasione e all’abusivismo sarà affidato ai Comuni, veri responsabili degli accertamenti. Analizziamo, dunque, tutti gli aspetti della Riforma.
Oltre alle verifiche sulle “case fantasma”, la Riforma del Catasto si occuperà anche dei terreni edificabili e agricoli e della rivalutazione dei ruderi che, negli ultimi 30 anni, sono diventati abitazioni di lusso. In questo caso, chi potrebbe essere soggetto a controlli sono i proprietari di prima casa o di casa rivalutata che non hanno ancora corretto la propria posizione. Inoltre, dovranno fare attenzione alle sanzioni soprattutto i proprietari degli immobili abusivi.
L’Esecutivo, però, ha più volte ribadito che la nuova Riforma non porterà ad un aumento delle tasse o all’introduzione di nuovi tributi. Lo scopo della manovra, infatti, è solo quello di rinnovare il Catasto, per censire tutti gli edifici esistenti e contrastare, così, l’abusivismo edilizio. Solo attraverso tale meccanismo, infatti, è possibile avere un quadro completo di tutti gli immobili ed i terreni presenti sul territorio e del loro valore.
Si tratta di informazioni che potrebbero essere utilizzate anche per calcolare il valore dell’IMU, delle tasse di successione, della tassa di Registro, dell’IRPEF ed anche per l’ISEE.
Tra i progetti dell’attuale Governo Draghi figura la lotta all’abusivismo edilizio. Secondo i dati ISTAT del 2020, infatti, in Italia, su 100 case ben 5 sono irregolari. In particolare:
Agli immobili, poi, si aggiungono i terreni agricoli con abitazioni e quelli che sono edificabili ma che sono accatastati come agricoli. L’ultima indagine, condotta nel 1989 ed aggiornata nel 2012, evidenzia l’esistenza di ben 2.228.143 fabbricati non registrati al Catasto. Le prime indagini del Fisco riguarderanno proprio tali edifici.
Il Fisco, però, non si occuperà soltanto della lotta all’abusivismo edilizio ma anche della corretta rivalutazione degli immobili. Dai dati a disposizione, purtroppo, emerge che, negli ultimi 3 anni, la qualifica di molte case ed edifici è cambiata notevolmente. Sono passati, cioè, da ruderi a ville o da nuove costruzioni in quartieri emergenti a residenze in quartieri degradati.
Un esempio può aiutare a capire meglio la questione. Attualmente, le dimore che circa 30 anni fa sorgevano in zone isolate, ma che ora sono ben collegate grazie alla presenza dei mezzi di trasporto o che sono state oggetto di riqualificazione (tramite i vari Bonus casa), hanno incrementato il loro valore.
Le indagini del Fisco saranno incentrate soprattutto sul censimento degli immobili di lusso. In Italia, infatti, su 32,2 milioni di case censite, solo 70 mila rientrano in quelle di lusso, cioè solamente lo 0,2%. Una percentuale a dir poco irrisoria. Le autorità, al contrario, ritengono che, in seguito agli opportuni controlli, si avrà una nuova e corretta mappatura degli edifici, volta ad attestare il reale valore degli immobili e, di conseguenza, vi sarà la perdita di alcuni vantaggi dello Stato da parte dei truffatori.
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