I cittadini disabili potrebbero non sapere come funziona effettivamente l’erogazione di invalidità civile e arretrati. Un avvocato ci racconta cosa prevede la Legge.
L’assegno di invalidità civile viene corrisposto dall’INPS quando vengono rispettati determinati requisiti. La nostra normativa è molto precisa, tuttavia a volte possono capitare situazioni intricate. Grazie all’aiuto di professionisti, però, si possono sbrogliare anche i nodi più difficili.
È il caso di un disabile che grazie all’aiuto di un avvocato è riuscito a ottenere ciò che gli spettava. Per capire cose sono andate le cose, però, dobbiamo fare un passettino indietro e chiarire alcuni concetti fondamentali.
Siamo nell’ambito dei diritti inespressi. Con questa dicitura si intendono i diritti “che spettano agli invalidi civili e comunque ai pensionati ma che l’INPS corrisponde solo a coloro che agiscono per ottenerli.” In pratica, se un cittadino “non si fa avanti” l’istituto di previdenza non va certo a “suonargli alla porta”.
Dalle storie raccontate da un noto avvocato, Stefano Di Giacomo, apprendiamo quali siano i vantaggi ma anche i limiti delle normative riguardanti gli arretrati sull’invalidità civile. Un caso in particolare fa emergere come sia possibile, affrontando la pratica nella maniera corretta, ottenere i ratei arretrati della pensione di invalidità. Anche dopo più di 10 anni.
Una persona invalida al 100% e di età anagrafica di 72 anni si rivolge all’avvocato Di Giacomo, per capire se gli spettano degli arretrati. Gli comunica che percepisce sia la pensione di invalidità civile sia l’indennità di accompagnamento. Dopo aver ottenuto l’incremento al milione che spetta se rispettati determinati requisiti, rimaneva l’incognita arretrati.
Ricordiamo che la maggiorazione sociale e l’incremento al milione spetta agli invalidi civili totali al 100% agli under 60 al 2020; agli invalidi civili totali al 100% over 60 al 2020. Ma, come sottolinea l’avvocato, “per quanto riguarda la prima categoria, sussistendone tutti i presupposti sanitari e reddituali, si avrà diritto unicamente all’incremento dal 20 luglio del 2020 in applicazione della sentenza della corte costituzionale n. 152 del 2020.”
La storia del disabile che ha contattato l’avvocato ha fatto emergere quanto segue: “per quanto riguarda gli invalidi civili totali ultrasessantenni il cittadino ha diritto ai ratei arretrati dell’incremento al milione, della maggiorazione sociale dal compimento di anni 60 nel limite del termine di prescrizione decennale.”
Anche in questo caso ovviamente sono previsti dei paletti, ovvero un reddito massimo annuo di 8.600 Euro circa se la persona vive da sola e 14.000 Euro circa in caso di presenza di un coniuge.
Il signore che si è rivolto all’avvocato raccontava della disabilità a 66 anni, della vita condotta da vedovo, e delle difficoltà riscontrate col suo problema di salute e il poco congruo assegno da 289 Euro.
Anche se gli era stato elevato l’importo a poco più di 650 Euro, gli spettavano gli arretrati, e con una corretta richiesta inviata all’INPS il disabile ha potuto ottenere ciò che gli spettava di diritto.
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