Le pensioni nel 2023 aumenteranno grazie alla rivalutazione ufficiale ma non aspettiamoci grandi cifre aggiuntive. Ecco la verità sugli aumenti degli assegni tra 500 e 2.400 euro.
Aumenti e arretrati, il cedolino della pensione si prospetta più ricco di qualche decina di euro in seguito alla rivalutazione ufficiale del 2023.
Cresce il costo della vita e cresce anche la rivalutazione ufficiale delle pensioni nel 2023 con il nuovo indice all’1,9%. Ciò comporterà una pensione mensile più ricca con aumenti compresi tra 10 e 50 euro al mese a cui aggiungere gli arretrati dovuti alla differenza di calcolo tra l’indice all’1,7% applicato nel 2022 e l’indice all’1,9% del 2023. La maggiorazione riguarderà gli assegni pensionistici di importo compreso tra 500 e 2.400 euro. Non parliamo certo di cifre onerose e risolutive ma si tratta comunque di un importo in più legato alla variazione dei prezzi Istat da cui dipende la rivalutazione annuale delle pensioni.
Ogni anno le pensioni devono essere adeguate ai valori Istat e per farlo si utilizza un particolare meccanismo, la rivalutazione, in modo tale da dare potere d’acquisto ai pensionati. Ad eseguire la rivalutazione è l’INPS avvalendosi di un doppio calcolo. All’inizio dell’anno rivaluta l’importo dell’assegno basandosi sul tasso di perequazione provvisorio indicato dall’Istat. All’inizio dell’anno successivo vengono confrontati il tasso provvisorio e quello definitivo procedendo con un conguaglio nel caso in cui il secondo sia superiore al primo. Di conseguenza, il prossimo anno le pensioni aumenteranno ulteriormente dato che il tasso definitivo – 1,9% – risulta essere superiore a quello provvisorio – 1,7%.
Occorre considerare, poi, le misure di rivalutazione che saranno del 100% per le pensioni di importo fino a tre volte la pensione minima (quindi fino a 2.062 euro lordi); del 90% per le pensioni da tre a cinque volte il trattamento minimo (quindi fino a 2.577,90 euro lordi) e del 75% per le pensioni superiori a cinque volte l’importo minimo (oltre 2.577,90 euro lordi).
Come accennato, le pensioni nel 2023 aumenteranno per importi compresi tra 10 e 50 euro più gli arretrati dovuti al conguaglio. Il calcolo deve tener conto della variazione tra l’1,7 e l’1,9%. I risultati riportano 9,50 euro per una pensione da 500 euro; 11,40 euro per una pensione da 600 euro; 13,30 euro per una pensione da 700 euro; 15,20 euro per una pensione da 800 euro; 17,10 euro per una pensione da 900 euro; 19 euro per una pensione da 1.000 euro; 20,90 euro per una pensione da 1.100 euro; 22,80 euro per una pensione da 1.200 euro; 24,70 euro per una pensione da 1.300 euro e 26,60 euro per una pensione da 1.400 euro.
Continuiamo con 28,50 euro per 1.500 euro; 30,40 euro per 1.600 euro; 32,30 euro per 1.700 euro; 34,20 euro per 1.800 euro e 36,10 euro per 1.900 euro. Chi percepisce 2.000 euro avrà un aumento di 38 euro; 35,64 euro per 2.100 euro; 37,17 euro per 2.200 euro; 38,70 euro per 2.300 euro e, infine, 40,23 euro per una pensione di 2.400 euro.
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